Si può dimagrire mangiando tutto ciò che si vuole? A questa domanda lo Psicologo e Psicoterapeuta Giorgio Nardone risponde in maniera affermativa, in questo interessante saggio.
Iniziamo con il dire che la proposta del dottor Nardone non è condivisibile, sic et simpliciter, dal punto di vista nutrizionale ma, sicuramente, il saggio in questione pone l’accento su un punto che non può (e non deve) essere trascurato: la gratificazione alimentare.
Quali sono i caposaldi su cui si basa la dieta paradossale? Come di costume nella psicoterapia strategica breve, il tutto si basa su di una serie di poche e semplici prescrizioni:
- appena alzati, iniziare a fantasticare su cosa si vorrebbe mangiare
- immaginarne l’odore
- immaginarne il colore
- pregustarne il sapore e la consistenza
- mangiare quello che si vuole, ma solo ai pasti principali (colazione, pranzo e cena)
- prendere il giusto tempo per mangiare
- pianificare tempo e luogo del pasto, curando e pregustando i dettagli
- se si mangia all’infuori dei pasti principali ci si deve punire, mangiando dieci volte lo sgarro, non una di più, non una di meno (10 cioccolatini, se si è mangiato 1 cioccolatino, 10 pizze se si è mangiata una pizza)
Questa serie di prescrizioni mira a togliere il desiderio di un cibo proibito (e quindi ancora più desiderato proprio perché vietato) e punta sulla capacità dell’organismo di ritrovare il proprio punto di equilibrio, una volta libero dei blocchi psicologici che impediscono di dimagrire.
Il dottor Nardone afferma, e non stentiamo a crederlo, che la sua esperienza parla di numerosi casi risolti, con elevate percentuali di successo: ciononostante non ci sentiamo di consigliare questo tipo di approccio che, probabilmente, per funzionare ha bisogno del supporto di un ottimo psicoterapeuta qual è il dottor Nardone. Questo tipo di alimentazione non è, ovviamente, né sano né equilibrato.
In ogni caso il saggio in questione, che è sicuramente da leggere, pone l’accento su un punto fondamentale: tante diete falliscono a causa di una componente psicologica, che ci fa ricercare il proibito proprio perché vietato. Punto, questo, sicuramente condivisibile; non bisognerebbe mai dimenticare che il cibo è una fonte di gratificazione importante. Bisogna quindi evitare di seguire piani alimentari che siano monotoni o insipidi e cercare invece, con l’aiuto del vostro nutrizionista, di inserire alimenti gratificanti nell’alimentazione settimanale (inserendo anche qualche sgrarro controllato, in maniera da evitare quelli fuori controllo).
Per approfondimenti:
G. Nardone — La dieta paradossale — Ponte alle Grazie, 2007