Articolo originale della dottoressa Teresa Casacchia
La maggior parte delle madri, specie se alle prime armi, fa due sbagli fondamentali: si affida totalmente alle direttive del pediatra o totalmente a quelle di mamme, suocere, zie, cognate e smette, inevitabilmente, di seguire ciò che madre natura le ha donato: l’istinto.
Sì, perché in una società fatta di regole e di bisogni di modernità dove aleggia minaccioso il tormento dell’incapacità di riuscita di allevare il proprio figlio, quasi si rischiasse di mettere a repentaglio la sopravvivenza della specie umana, le sensazioni della madre, mammifero, passano totalmente in secondo piano.
Dalla storia di Candida e Tranquillo, due genitori che si dimenano tra le proprie (ovvie) paure di neogenitori, prescrizioni pediatriche, avvertimenti madre/suocera che, dalla loro esperienza (professionale e di vita), dispensano consigli alieni, si evidenzia, in modo semplice e con una nota quasi comica, l’ansia di ogni famiglia moderna: quella di non essere capaci di gestire l’alimentazione dei propri figli. La paura di non sapere cosa far loro da mangiare, la modalità, e soprattutto, la gestione del rifiuto del cibo (che inevitabilmente, prima o poi, arriva per tutti i bambini) è il tema centrale di questo capolavoro.
Lucio Piermarini, pediatra dall’esperienza ultra ventennale, ha saputo mettere nero su bianco, a volte con note briose e semplici, a volte con un pizzico di critica alle procedure mediche standardizzate, le ansie di una nuova generazione di padri e madri nei riguardi dell’alimentazione dei propri figli.
Io mi svezzo da solo insegna ad avere fiducia in se stessi e nelle capacità dei propri figli. Così come non si insegna a un essere vivente a respirare, non si può pensare di insegnare a un bambino a mangiare. Ogni organismo vivente è dotato di una capacità di autoregolazione cosciente e non, che gli garantisce la sopravvivenza in qualunque condizione. E soprattutto, la scienza ce lo insegna, in un metabolismo che funziona correttamente non c’è bisogno di particolari regole: un bambino non è magro perché mangia poco, semplicemente mangia poco perché è magro.
L’autore fornisce un’interpretazione dell’alimentazione del bambino nella prima infanzia, in una chiave semplice, pulita e sconvolgente.
Ne consiglio la lettura!
Per approfondimenti:
L. Piermarini — Io mi svezzo da solo! Dialoghi sullo svezzamento — Bonomi, 2008