La dieta Tisanoreica è ormai un fenomeno mediatico e il suo ideatore Gianluca Mech, imprenditore, divulgatore della bellezza sostenibile, wellner nonché Presidente di Assotisanoreica, è il gettonatissimo ospite del momento in diverse emittenti televisive su scala nazionale.
Fiero, sorridente, impeccabile, magrissimo, Mech racconta e promuove fermo la sua “chetosi verde”.
In questo ossimoro, la chetosi verde appunto, è gia racchiusa la fascinosa comunicativa di Mech, o di chi per lui ha ideato lo spot, in quanto alla chetosi, un processo metabolico legato al catabolismo degli acidi grassi e alla formazione dei corpi chetonici (composti temuti dai fautori di una dieta equilibrata) si associa il colore verde, tranquillizzante, naturale, un rassicurante invito a mitigare i timori sulla sicurezza del metodo.
Cerchiamo di comprendere meglio.
«Per dimagrire bisogna mangiare in maniera disequilibrata provocando una carenza mirata» afferma Mech, la Tisanoreica crea un disequilibrio per cui è necessario essere sotto controllo medico e affidarsi agli esperti Tisanoreica.
Nella iniziale fase intensiva si eliminano completamente gli zuccheri e i grassi e ci si nutre con cibi proteici e verdura. I cibi proteici servirebbero a garantire il mantenimento della massa muscolare. Il nostro organismo, non ricevendo più carburante sotto forma di zuccheri, è costretto a bruciare le proprie riserve di tessuto adiposo a scopo energetico. In questi termini si ricalca una classica dieta chetogenica, cioè generante corpi chetonici, i metaboliti secondari degli acidi grassi, che tra le varie cose sono utilizzati in emergenza dal sistema nervoso centrale in sostituzione del glucosio. Il mancato utilizzo degli zuccheri a fini energetici, inoltre, mette a riposo il pancreas endocrino mantenendo costanti i livelli di insulina.
In questa prima fase la dieta viene integrata attraverso l’assunzione di 4 PAT (Preparati Tisanoreica con Attivatore), mono porzioni di alimenti speciali Tisanoreica, biscotti, yogurt e pasta brevettati, che mimano i carboidrati pur non contenendone (una sorta di «piacere senza peccato» come afferma lo stesso Mech).
La chetosi diviene suggestivamente verde grazie all’utilizzo di decotti, frutto dell’antica arte erboristica, i quali sosterebbero il fegato nel periodo di chetogenesi, favorendo tra le varie cose la proteolisi e la liberazione di aminoacidi per la gluconeogenesi (sintesi endogena di zuccheri).
La fase intensiva dura dai 10 ai 20 giorni e viene seguita da un secondo percorso di uguale durata che prende il nome di fase di stabilizzazione. Complessivamente, quindi, la Tisanoreica dura al massimo 40 giorni. Un numero stabilito sulla base della quaresima, sempre a testimoniare e sostenere la naturalità del protocollo, già attuato dall’uomo. Il tutto per una perdita media di 6-8 kg.
Nella fase di stabilizzazione dove i PAT scendono a due, si inseriscono carboidrati a basso indice glicemico ma alcol, frutta e dolci vengono ancora banditi. Sì ancora ai decotti. A quaresima conclusa, si riprende una dieta equilibrata.
Volutamente non parlerò di diete chetogeniche, dei cui rischi è stato già a lungo discusso, quanto di altre argomentazioni per cui la Tisanoreica non mi convince.
- Il controllo medico, se c’è, perché non si vede? Mi sono recata in più farmacie del centro di Roma per verificare e, alla domanda se fosse necessaria una certificazione medica di idoneità a una dieta chetogenica, mi è stato risposto con un generico «non accogliamo certificati, l’importante è che lei stia bene e sia sotto controllo». Avrei potuto quindi acquistare il kit Tisanoreica da subito, tout court, senza dimostrazione alcuna del mio stato di salute, senza mostrare le mie analisi, senza garanzia di assistenza durante il periodo di dieta. Opzionale e non obbligatorio, avrei potuto inviare i miei esami ematochimici agli esperti Tisanoreica. Questo è il controllo medico?
- I PAT sono costosissimi. Un pacco da 250 g di taralli al flavour di carboidrati, ma pressoché senza zuccheri, hanno un costo di 20 €, la pasta in confezione da 250 g viene 14 €, gli snack monoporzione 4 €. Troppo. Per dovere di sperimentazione mi sono lanciata a malincuore nella prova di un biscotto al prezzo di 1,80 €. Lo sto ancora digerendo, forse anche per il costo.
- Piacere senza peccato. Ammesso che il sopracitato biscotto sia buono, il piacere per gli obesi non risiede nel mangiare, ma nel riempirsi. Seppur dai biscotti si possa pensare di togliere completamente gli zuccheri e i grassi, questo proteggerebbe dall’abuso di alimenti, dalla compulsione? Chi è obeso, soprattutto per un mangiare compensatorio, non mangia una merendina, ne mangia dieci, con o senza zuccheri. La soluzione è dunque vincere la compulsione e comprenderne le motivazione? O poter mangiare 20 merendine che non si assimilano? È questo il benessere?
- La quaresima. Cosa sono 40 giorni rispetto a una vita? Sono forse sufficienti per perdere peso, così come lo si farebbe con una dieta dissociata, con una dieta a zona o con un modello alimentare mediterraneo ipocalorico. Il problema non è la perdita di peso, ma il mantenimento dello stesso nel tempo, che non può prescindere da una profonda opera di educazione alimentare. La dieta è una palestra in cui ci si allena al futuro, temprando la propria moderazione, senza rinunciare alla convivialità e ai piaceri. Forse pensa, l’imprenditore Mech, di sostituire la farina della colomba pasquale o del panettone con delle fibre indigeribili? Di certo una soluzione inquietante, degna di un romanzo di Philip Dick…
- I giovani, le fobie alimentari e la possibilità di slatentizzazione di un disturbo del comportamento alimentare. Il messaggio che passa dalla Tisanoreica è francamente zucchero-fobico, sia che si parli di pasta che di frutta. Con un moto assolutamente personale, trovo tutto questo diseducativo e disorientante, soprattutto per le menti più suggestionabili. Piuttosto che indurre diffidenza, è invece importante allenare alla qualità degli zuccheri alimentari, alle porzioni e alla loro frequenza di assunzione.
- La completa mancanza del significato biologico, qualitativo e nutrizionale attribuito agli alimenti. Il ruolo nutraceutico della frutta, dell’olio extravergine di oliva solo per citare degli esempi o di altri alimenti indispensabili per il nostro benessere, non esiste. Nella simulazione/sostituzione di alimenti appetibili attraverso i PAT, il cibo e la nutrizione, a mio parere, ne escono offesi.
Scrissi un po’ di tempo fa quella che intitolai La preghiera di un biologo nutrizionista alla Ragion perduta volta a risvegliare la Ragione, l’etica e il buonsenso di chi la dieta la elabora e di chi la esegue, una preghiera laica che in un suo verso recita: «Allontanaci da colui che vende ciò che consiglia» e aggiungo per l’occasione «soprattutto se ciò che consiglia viene venduto a caro prezzo».
Sul sito dell’imprenditore Mech leggo che è già in distribuzione la sua linea di cosmetici Tisanoreica.
Il servizio con questo è completo, almeno ce lo auguriamo.
Fonti:
- Dieta Tisanoreica: Gianluca Mech SpA — Gianluca Mech Blog
- Le diete chetogeniche: My-personaltrainer.it — Dieta chetogenica? No grazie!
Qui tutti seguono diete senza conoscerne i danni. Io non so niente di diete o valori nutrizionali, studio filosofia, ma non ci vuole un genio per capire che una dieta che priva di qualcosa eccedendo in altro, che crea squilibrio, non è qualcosa da fare da sé, ma sotto costante controllo medico. Sarà anche funzionante, ma non la farei mai poiché non è nulla di sano, ma solo chimico. Stiamo attenti col corpo. Piuttosto moderando i pasti e dando il giusto apporto di grassi proteine e carboidrati, penso che si possa dimagrire con più serenità.
concordo con il fatto che la dieta tisaroneica è per 40 giorni e non per sempre.quindi,dal momento chesovrappeso ed obesità sono ormai considerati vere malattie croniche,la boccio in ogni senso,anche per pochi chili,dal momento che è una dieta antifisiologica,non controllata e perciò può essere anche dannosa.
Salve io sto seguendo la tisanoreica presso un centro. Prima di iniziare mi hanno fatto fare le analisi e tutte le settimane mi incontro con il medico. Alla fine del percorso non verro’ lasciata sola ma lo stesso medico mi imparerà a nutrirmi in maniera giusta. A mio parere questa e’ una dieta che deve esser fatta solo se seguiti da un medico perche’ e’ vero che sto perdendo tanti chili ma a cosa serve se alla fine ricomincio a mangiare in maniera sbagliata
Mi dispiace contraddirvi, ma io ho fatto la Tisanoreica e funziona alla grande. A differenza di altre diete non provoca lassismo cutaneo. I chili Persi sono Ben piu’ di 6/8. Durante la fase intensiva non sono ammessi pasta /biscotti, ecc. I PAC in fase intensiva sono Le zuppe e Le creme . Dopo una settimana di intensiva I’ll corpo e’ asciutto e cpmpatto come dopo 10 gg. Di mare.
Prima di dare valutazioni sarebbe + serio provarla. Inoltre se fosse
Solo un fenomeno mediatico non contonuerebbe ad essere cosi’ popolare.
Io non vedo alcuna contraddizione. In che punto del post leggi che la tisanoreica non fa dimagrire?
Visto che hai seguito la tisanoreica sei la persona adatta per rispondere a queste domande (ricavate dai sei punti del post):
1) hai fatto un check up medico prima di intraprendere la dieta tisanoreica? Qualcuno ti ha mai elencato i rischi dell’intraprendere una dieta chetogenica in presenza di determinate patologie?
2) Quanto hai pagato i PAT?
3) Qualcuno ti ha indicato una dieta corretta da seguire dopo il trattamento con la tisanoreica o è lasciato tutto al “buonsenso”? E se qualcuno l’ha fatto, è stato qualcuno di qualificato a stilare una dieta corretta o un farmacista/erborista/personal trainer?
La valutazione che ha fatto Pigreco si basa sulla sua esperienza da nutrizionista, sulle sue conoscenze della fisiologia e della biochimica umana e del comportamento delle persone data l’esperienza con i pazienti. Davvero credi che ad un professionista preparato e qualificato serva “provare” una dieta per giudicarla al di là della mera perdita di peso, che è poi quel che ha fatto Pigreco? Suvvia, siamo seri…
Infine, la popolarità di questa dieta è data proprio dal fatto che sia un fenomeno mediatico, anche qui non ci vedo alcuna contraddizione.
Anche da te, attendiamo trepidanti una obiezione sui sei punti messi in evidenza da Pigreco, che poi sono le contestazioni più gravi che facciamo alla dieta di Mech. Anche se, sinceramente, dubito anche che tu abbia letto il post per intero.
In realtà il controllo medico e le analisi del sangue vengono richieste per le diete intensive, mentre solo alcune domande per la dieta depurativa chiamata 6 days. Il piano alimentare post dieta viene assolutamente dato, non troviamo più i pat, ma una dieta che mi è sembrata equilibrata e studiata per le varie necessità – io, per esempio, sono vegetariana. Rispetto assolutamente il parere di un tecnico del settore, ma le devo confidare che mi sono sentita seguita, ho avuto risultati e mi ha re-insegnato la regolarità dei pranzi e delle cene e delle verdure in abbondanza. Forse anche per il fatto che investi soldi, la segui in maniera puntuale, perchè non siano buttati al vento. Sicuramente ha delle pecche, ma si trovano a quasi tutte le diete, no?
Il controllo medico va SEMPRE fatto prima di sottoporsi ad una dieta chetogenica, altrimenti si rischia di fare seri danni. Il fatto che questa come altre diete siano “popolari” e vendute facilmente a chi non sa a che rischi va in contro fa di loro una cattiva scelta alimentare, semplicemente perché non sono sicure.
Ovviamente se lei si è trovata bene tanto di guadagnato, nessuno vuole costringerla a denigrare qualcosa che per lei è stato valido, solo che la sua esperienza personale è tale, appunto, e non può (non deve) essere generalizzata: molti comprano i prodotti in farmacia e chi s’è visto s’è visto, senza controlli né prima e né dopo, molti passano da un prodotto all’altro senza criterio cercando l’elisir del dimagrimento, e questo è perché questo tipo di approccio rende “commerciale” l’alimentazione.
In ogni caso, ripeto, buon per lei se è stata seguita e se ha trovato giovamento, di questo non possiamo che rallegrarci tutti.
Difatti nella 6 days non si entra nella fase chetogenica. Il fatto che venga venduta facilmente e chiunque credo che sia imputabile soprattutto a chi la vende in negozio, occupandosi solo del facile guadagno. Mi auguro che la mia esperienza positiva di buona sinergia tra il venditore, il centro tisanoreica e il cliente non sia l’unico e quindi deve essere generalizzata esattamente alla stregua di quelle che non hanno avuto questo decorso (questo se parliamo di tisanoreica). Poi, se il discorso è generalizzato, sono in accordo con lei: noi italiani siamo “il meglio” a cercare la via più breve e siamo anche poco onesti nell’indicarla come miracolosa.
Io la Tisanoreica l’ho provata e sono dimagrita secondo le aspettative, non capisco il vostro scetticismo.
Io so che la dieta è il risultato di studi del Dipartimento di Anatomia e Fisiologia del”Università di Padova per cui non penso si tratti di una cosa fatta a casaccio.
Il costo della dieta è dato dalla qualità delle pietanze della dietà.
Monica non siamo scettici verso la possibilita’ di dimagrire (ci mancherebbe anche che la tisanoreica fosse inefficace), ma verso la qualita’ del metodo. La mancanza di una solida educazione alimentare, l’assenza della guida di un professionista, la facilita’ con cui il pacchetto puo’ essere acquistato con la semplice “promessa” di un controllo medico, i costi sono solo alcuni degli aspetti citati per cui la tisanoreica non ha il nostro appoggio. Sull’avvallo universitario, ci sentiamo liberi di supportare e diffondere altri tipi di studi scientifici, per fortuna di gran lunga piu’ numerosi e di prestigio, finalizzati a dimostrare le proprieta’ preventive e salutistiche degli alimenti, di quelli “veri” ovviamente. La nostra idea di qualità non risiede infatti nella commestibilita’ posticcia di un cibo surrogato privato del suo contenuto calorico, solo per poterlo continuare a ingurgitare senza peccato.
Non è scetticismo, nessuno afferma che con la tisanoreica non si dimagrisca, sarebbe scorretto. Abbiamo espresso in questo post 6 punti circostanziati che spiegano perché questo approccio alimentare non ci piace e non l’appoggiamo. Questi sei punti non riguardano l’efficacia in sé del trattamento, quanto la pericolosità per la salute, la non economicità e la mancanza di educazione alimentare a cui porta. È il concetto del “mangio come mi pare tanto dopo rimedio” che non è sostenibile, ma è quello a cui porta questo e altri trattamenti analoghi, per questo la tisanoreica e le diete affini non possono trovare il nostro plauso
Esattamente non compensa il resto della tisanoreica e sopratutto l’uso dell’olio d’oliva è della nostra tradizione e dieta mediterranea ormai patrimonio dell’umanità.Un plauso va a quelli che producono olio di qualità di questi tempi!!
Io sono un produttore d’olio d’oliva DOP e la dieta Tisanoreica promuove l’utilizzo dei oli d’oliva italiani di qualità
Benvenuto e grazie per l’osservazione, che però non smentisce nulla di quanto detto nel post.
Se è per questo Andrea, con me spalanchi un portone. Adoro l’olio e lo consiglio caldamente, solo di qualità è ovvio. Fruttato, piccante, con carattere. Ma come dice Pitagora, questo non riscatta e compensa il resto della Tisanoreica…
“Allontanaci da colui che vende ciò che consiglia” è la frase perfetta per spiegare il fenomeno tisanoreica…da erborista che dipende dalle decisioni aziendali..ben confermo che i rappresentanti tisanoreica insistono sul far compilare al cliente il questionario per capire se è idoneo o meno alla chetosi verde…ma l’azienda per cui lavoro (come tutte le aziende) attua la politica “sono prodotti di libera vendita” se uno li vuole acquistare non insistete sul controllo medico. Quindi fermo restando che sono d’accordo con tutto quello scritto nel post….rimane il fatto che la tisanoreica fa cassa…perchè chi vuole dimagrire lo vuole fare velocemente e poco gli importa dell’educazione alimentare. Triste realtà :-/
Grazie per questa testimonianza Taty. Ci fa piacere che tu sia passata qui. Buon lavoro.