La notizia è di pochi giorni fa, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) chiude i battenti, l’annuncio è rimbalzato in molti siti e giornali e ormai è ufficiale: i compiti dell’Istituto saranno assorbiti dal Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA).
È stato fondato nel 1936 da Sabato Visco, allora si chiamava “Istituto nazionale di biologia”, facente parte degli istituti scientifici del CNR, da allora si è nel tempo specializzato nell’alimentazione, tanto da cambiare nome prima in Istituto Nazionale di Nutrizione (INN) nel 1958 e successivamente in INRAN nel 1999. Dal 1986 si occupa di stilare e aggiornare le “Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana”, dirette specificatamente al nostro territorio, che come sappiamo tutti è ricchissimo di risorse ma anche spesso influenzato da influssi esterofili. È anche un istituto di ricerca, da cui non mancano pubblicazioni importanti a livello mondiale.
Era online anche una petizione per sensibilizzare il pubblico sulla sua possibile chiusura, cosa che purtroppo non è servita a evitarla. Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha annunciato che il decreto con cui si dichiara chiuso questo istituto sarà effettivo entro 90 giorni, è quindi inevitabile.
L’Italia, il paese della dieta mediterranea, il paese che più di tutti dovrebbe sapere e far sapere quanto è importante l’alimentazione per la salute umana, perde uno dei più importanti centri di ricerca a livello mondiale, relegando i suoi compiti a un ente che si potrebbe occupare di alimentazione a latere, perché sì, è vero che è importante la gestione dell’agricoltura, è importante conoscere le tecniche di allevamento ed è sicuramente importante gestire la zootecnia con rigore e precisione anche per la salute umana, ma nell’homepage del sito del CRA e nella pagina “Conosci il CRA” non si fa cenno all’alimentazione, ai valori di riferimento, alle linee guida, alle ricerche in ambito alimentare. Siamo così sicuri che un ente del genere, seppur eccezionale nel suo settore, possa gestire la mole di lavoro che finora ha portato avanti l’INRAN? Speriamo ne sia all’altezza, e speriamo che dall’alto arrivino fondi anche per questo tipo di attività, perché ce n’è un bisogno immenso.
Fonti:
- Il fatto alimentare — L’Inran è stato soppresso, lo ha deciso il governo Monti. Il Paese della “dieta mediterranea” rimane senza istituti di ricerca che si occupano di nutrizione
- Il fatto alimentare — L’Inran è soppresso, dichiara il ministro Catania. I ricercatori occupano l’Istituto e manifestano lunedì a Roma davanti al ministero
- Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione – Cenni storici
- Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura – Conosci il CRA