Le diete ricche in fibre alimentari possono attenuare i sintomi di astenia e stanchezza che caratterizzano la fase post-tumorale. Così sostiene un recente studio effettuato su donne sopravvissute al carcinoma mammario.
Gli autori hanno osservato che i sintomi tipici della fatica cronica correlavano positivamente con la percentuale delle calorie giornaliere derivate dai grassi e inversamente con il consumo giornaliero di fibre e carboidrati. I livelli di fatica erano mediamente più elevati nelle partecipanti che assumevano meno di 25 g al giorno di fibre, ossia al di sotto del livello raccomandato di introduzione pari a 30 g/die per i soggetti adulti. Questa associazione sembra inoltre indipendente dai livelli di attività fisica e dalla composizione corporea.
Un consumo adeguato di fibra alimentare, possibile con una dieta ricca di cereali integrali, frutta e verdura, e una riduzione del consumo di grassi, è inoltre associato a una significativa riduzione del rischio di contrarre neoplasie al grosso intestino.
I meccanismi d’azione con cui la fibra può esercitare un’attività protettiva sono molteplici e sinergici tra loro; ad esempio determina un aumento della massa fecale e una velocizzazione del transito e ciò riduce la concentrazione di sostanze potenzialmente cancerogene e il loro tempo di contatto con la mucosa intestinale.
Ma come ideare un menù tutta fibra? Ecco una giornata tipo capace di coprire il fabbisogno quotidiano di fibra:
- Colazione: una tazza di latte con 40 g di muesli
- Spuntino: una coppa di fragole da 200 g
- Pranzo: 100 g di riso integrale con 60 g di piselli
- Merenda: una coppa di lamponi da 150 g
- Cena: un piatto di roast beef con un panino integrale e 50 g di lattuga
Fonte:
Guest DD, et al. — Diet components associated with perceived fatigue in breast cancer survivors — Eur J Cancer Care (Engl). 2012 Jun 5. doi: 10.1111/j.1365-2354.2012.01368.x
Buongiorno Fabio, ha perfettamente ragione sulla non stagionalità del menù che ho descritto nell’articolo. Voleva essere un esempio di come sia davvero semplice raggiungere la quota di fibre consigliata. Non vi è alcuna controindicazione ad utilizzare anche (ma ovviamente non solo) frutta surgelata, ma quella fresca e di stagione davvero non ha eguali. Riguardo al consumo di latte, il progetto COS, ad esempio, ipotizza una interazione positiva con il carcinoma mammario per un utilizzo quotidiano di una quantità maggiore di un bicchiere al giorno; l’associazione è maggiore con BMI superiore a 25. L’ipotesi è che la frazione proteica del latte stimoli la sintesi di IGF-1. Gli studi a riguardo sono moltissimi e ancora non è possibile arrivare a conclusioni definitive, ma la fantasia e la varietà nella colazione è senz’altro un toccasana! Grazie per essere intervenuto, a presto. Clorofilla
Nel progetto daina che si occupa proprio di recidiva da tumore al seno il katte viene sconsigliato per via del fatto che le proteine del latte stimolano molto mtor.Inoltre volevo aggiungere visto che siamo in autunno non e meglio mettere dei frutti autunnali se si tiene conto solo delle fibre perche adesso e un po difficile trovare fragole e lamponi .se non surgelati altrimenti da una parte consigliate cibo di stagione dall altra mettete cibo fuori stagione vedo delle contraddizioni.