Pubblichiamo oggi il contributo del dottor Andrea Deledda che ci parla degli effetti dell’assunzione di alcol in gravidanza
Ormai la maggior parte delle donne si informa molto durante la gravidanza, ma non fa mai male ricordare che in questo particolare periodo è bene astenersi il più possibile dall’alcol. L’alcol è infatti responsabile della sindrome alcolica fetale (FAS), che si presenta con segni quali alterazioni dello sviluppo neuronale e dismorfologia facciale.
L’effetto dannoso dell’alcol sullo sviluppo intrauterino è noto sin dai tempi antichi: sia la Bibbia che Aristotele nei Problemata sconsigliavano fortemente il suo consumo in gestazione. La caratterizzazione della sindrome si ha però soltanto negli anni sessanta del secolo scorso grazie al lavoro del gruppo di Philip Lemoine.
L’alcol è un teratogeno, ovvero una molecola capace di condizionare il normale sviluppo, e agisce alterando e inducendo l’apoptosi, il processo di morte cellulare fisiologica e programmata.
Le conseguenze sulla morfologia facciale sono: labbro superiore sottile, solco naso-labiale allungato e piatto, fronte lunga e stretta, pieghe agli angoli degli occhi, fessure oculari strette, strabismo, naso corto e piatto, ipoplasia mascellare e mandibolare.
La plasticità neuronale, cioè la capacità del cervello di essere plasmato realizzando e rompendo nuove connessioni tra neuroni in base alle esperienze, viene compromessa. Come risultato, la FAS è ritenuta la prima causa di ritardo mentale nel mondo occidentale, manifestandosi con alterazione di apprendimento, memoria, attenzione, linguaggio, capacità di problem solving, ma anche delle funzioni visive, uditive, somatosensoriali e talvolta comportamento autistico o violento, oltre a un alto tasso di disordini psichiatrici.
Non esistono studi precisi che abbiano rilevato la prevalenza della FAS in Italia. Un recente lavoro ha stimato la prevalenza in una comunità laziale tra 4 e 12 per mille bambini nati vivi, leggermente superiore a quella dei paesi occidentali, per quanto riguarda la FAS manifesta, mentre lo spettro sfumato dei disordini (FASD) colpisce tra 18 e 46 su mille nati vivi.
Negli U.S.A. la prevalenza è stimata tra 0,1 e 0,7 per mille, ma la FASD è probabilmente fino a venti volte più frequente, con 40.000 nuovi casi ogni anno. Questi numeri sono superiori a quelli di sindrome di Down, spina bifida e distrofia muscolare messe insieme.
Non è possibile stabilire una dose sicura di alcol in gravidanza, per cui il miglior “messaggio in bottiglia” che possiamo mandare alle future mamme è quello di rinunciare agli alcolici durante questo periodo e possibilmente anche durante l’allattamento.
Dottor Andrea Deledda — Biologo Nutrizionista presso il Centro Obesità, AOU Cagliari
Sito web: Studio Dott. Andrea Deledda
Blog: nutrizione996
Fonti:
- Medina AE — Fetal alcohol spectrum disorders and abnormal neuronal plasticity — Neuroscientist. 2011 Jun;17(3):274-87. doi: 10.1177/1073858410383336
- May PA, et al. — Prevalence of children with severe fetal alcohol spectrum disorders in communities near Rome, Italy: new estimated rates are higher than previous estimates — Int J Environ Res Public Health. 2011 Jun;8(6):2331-51. doi: 10.3390/ijerph8062331
- Mutch R, et al. — Recording a history of alcohol use in pregnancy: an audit of knowledge, attitudes and practice at a child development service — J Popul Ther Clin Pharmacol. 2012;19(2):e227-33
- Mattson SN, et al. — Fetal alcohol spectrum disorders: neuropsychological and behavioral features — Neuropsychol Rev. 2011 Jun;21(2):81-101. doi: 10.1007/s11065-011-9167-9
- OSSFAD (Osservatorio fumo alcol e droga) — Guida alla diagnosi dello spettro dei disordini feto-alcolici
- EpiCentro — Sindrome alcolico fetale
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