Pubblichiamo oggi il contributo della dottoressa Livia Diotallevi sui calcoli renali
I calcoli renali si formano in seguito a precipitazione di soluti nelle urine con formazione di sali che aggregandosi formano prima dei cristalli e poi i calcoli.
Normalmente sono presenti nell’urina delle sostanze che impediscono la formazione di cristalli: il citrato, il magnesio e i pirofosfati. Livelli bassi di questi inibitori (di cui il citrato è il più importante) possono contribuire alla formazione di calcoli nel rene.
Si possono distinguere diversi tipi di calcoli a seconda della loro composizione chimica:
- Calcarei, sono i più diffusi e sono formati da ossalato di calcio o da fosfato di calcio
- Urici formati da acido urico
- Misti formati da ossalato di calcio, fosfato di calcio e acido urico
- Cistinici formati da cistina
- Calcoli di struvite o infettivi dovuti a infezione delle vie urinarie
Tra i fattori che possono favorire la formazione di calcoli ci sono senza dubbio:
- la scarsa idratazione: la diminuzione di liquidi determina un minor flusso di urine e facilita la precipitazione dei sali);
- dieta inadeguata;
- acidità delle urine;
- familiarità;
- etnia (le razze caucasica e asiatica sono più predisposte);
- età: i calcoli compaiono maggiormente nei soggetti la cui età è compresa tra i 20 e i 40 anni;
- sesso: gli uomini sono più colpiti delle donne.
La dieta riveste un ruolo fondamentale nella prevenzione della formazione dei calcoli, almeno per i calcoli calcarei e urici. I calcoli cistinici si formano per un disordine genetico mentre quelli di struvite (un fosfato idrato di ammonio e magnesio) in seguito a infezioni delle vie urinarie: in questi due casi la dieta non ha effetto sulla formazione dei calcoli.
Concentreremo la nostra attenzione, quindi, solo sui primi tipi di calcoli.
Calcoli calcarei
Possono essere di ossalato di calcio o di fosfato di calcio.
I calcoli di ossalato di calcio sono tra i più comuni e si formano quando le urine hanno un pH basso (urine acide). L’ossalato introdotto con la dieta gioca un ruolo importante nella formazione di questi calcoli ed è necessario limitare il consumo di cibi che ne contengono molto come spinaci, barbabietole rosse, porri, rabarbaro, sedano, melanzane, succo di arancia, tè nero, noccioline e fichi secchi, cioccolata, crusca. Per quanto riguarda, invece, l’apporto del calcio con gli alimenti è da sfatare l’idea che favorisca la formazione dei calcoli: non è così, anzi il calcio introdotto con il cibo si lega con gli ossalati nel tratto per formare il complesso calcio-ossalato che non viene assorbito ed è eliminato con le feci. In questo modo il calcio impedisce all’ossalato di essere assorbito a livello intestinale, entrare in circolo, raggiungere le vie urinarie e formare i calcoli. Un adeguato apporto di calcio serve poi per mantenere la giusta densità ossea. Il citrato è un inibitore naturale della formazione di calcoli e il succo di limone ne è un’ottima fonte: ecco perché, per chi soffre di calcoli di ossalato di calcio, si consiglia di aggiungere succo di limone all’acqua.
È importante in cucina limitare l’uso del sale che favorisce la formazione di nuovi calcoli: si può sostituire con le spezie che insaporiscono i cibi in modo sicuro.
I calcoli di fosfato di calcio: quelli puri sono rari e correlati di solito a determinati disordini metabolici come l’iperparatiroidismo e l’acidosi tubulare renale distale. Più spesso si trovano i calcoli di fosfato di calcio con quelli di ossalato di calcio. I calcoli di fosfato di calcio si formano quando il pH delle urine è alto (urine basiche) e spesso è presente una condizione di ipocitraturia (diminuita escrezione di citrato nell’urina), e il citrato è noto per essere un inibitore della formazione di calcoli. Alcuni accorgimenti alimentari come una dieta con poco sale e proteine animali, molte fibre, molta acqua e un’integrazione con preparati a base di citrato di potassio e magnesio possono aiutare nel limitare la formazione dei calcoli.
Calcoli urici
Sono costituiti da acido urico e si formano facilmente quando si segue una dieta particolarmente ricca in proteine animali. Dunque per il trattamento della calcolosi di acido urico, prima di tutto è necessario correggere la propria alimentazione: ridurre drasticamente l’apporto di proteine animali (acciughe, aringhe, interiora, agnello, cacciagione, salumi, eccetera), aumentare il consumo di frutta e verdura e, nel caso, seguire una terapia medica con allopurinolo e citrati.
In tutti i casi di calcolosi il rimedio più importante è soprattutto quello di bere liquidi in abbondante quantità, almeno 2 l di acqua al giorno (terapia idropinica) e anche un’assunzione quotidiana di citrato di potassio e magnesio può essere di aiuto nella prevenzione della calcolosi renale.
Per approfondimenti:
- European Association of Urology Guidelines, Urolithiasis
- Douglas M. Anderson; A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004.