Un giorno, alla scuola elementare Aldgate, dopo i dinosauri e le piramidi, studiammo l’età delle scoperte. L’insegnante tirò fuori un’enorme cartina illustrata, e ci mostrò i grandi archi tracciati in giro per il globo da Colombo e dagli altri pionieri che navigavano su galeoni come grosse tinozze in giro per mari dove i navali se la spassavano, le balene sbuffavano e paffuti cherubini soffiavano dall’alto nuvole di ovatta. Sotto un cielo solcato da voli di pappagalli, briosi gentiluomini corazzati conducevano trattative sulle spiagge delle terre appena scoperte, domandando ai nativi se volessero convertirsi alla cristianità, e se per caso avessero delle spezie.
Un libro che racconta di quando le spezie rappresentavano un bisogno primario per l’uomo, per soddisfare il quale si era disposti a molto, anche a lunghi e interminabili viaggi.
Per approfondimenti:
Jack Turner — Spezie. Storia di una tentazione — Araba Fenice, 2006