Andrea Vitali è un medico di base nato, cresciuto e tuttora residente in un paesino del lago di Como. In questo libro ricorda le tre zie, da lui definite minestre/ministre, che hanno avuto un impatto decisivo sulla sua educazione e sulla sua vita professionale.
Come succedeva alle donne della prima metà del secolo scorso, apparentemente si limitavano a gestire la casa di famiglia: zia Cristina cucinava quello che zia Colomba otteneva dall’orto e dagli animali. Entrambe poi lavoravano in stretta collaborazione con zia Paola, l’unica che aveva anche un impegno extradomestico.
Il racconto, che parte dalle proprietà di un piatto di minestra, attraversa molte abitudini culinarie di queste zone, abitudini che cercavano spesso disperatamente giustificazione in virtù nutrizionali ormai non più condivisibili (i commenti da medico inseriti dall’autore, risentono inevitabilmente dell’affetto per le zie).
Si tratta di un piacevole spaccato della vita quotidiana di una grande famiglia e della loro cucina. Il libro è completato con le ricette che possono aiutare chi viene da quella cultura alimentare a rinfrescare i ricordi.
Una, più di tante altre, mi spinge a raccontare di questi avvenimenti, ed è quella di aver compreso con l’età che la minestra è veramente la biada dell’uomo: un assunto che a mia volta ripeto a mio figlio ottenendo in cambio sguardi interrogativi e richieste di pizza e kebab.
Un’altra ragione è sapere che tutto ciò che facevano, anche obbligarmi a mangiare quelle minestre così poco desiderate, era in funzione del mio bene e del bene che mi volevano. Un affetto rustico, se vogliamo — dettato dalla necessità di non farmi crescere con troppi grilli per la testa — ma profumato anche, ma non solo, dall’odore del brodo che, secondo una delle Tre Minestre, bisognava assolutamente bere dopo aver fatto un lungo viaggio, quando invece il viaggiatore avrebbe preferito un pranzo o una cena sostanziosi.
Ma il brodo: “Al nèta fò!”.
Pulisce viscere e cervello dalle scorie accumulate visitando luoghi stranieri e per rientrare in sintonia con il mondo domestico è medicina insostituibile, quasi come la purga mensile.
Così proclamava il ministro degli Esteri, senza possibilità di contraddittorio.
Né da parte del sottoscritto, né da parte delle sue colleghe.
Questa e altre descrizioni mi hanno permesso di recuperare dalla memoria l’educazione alimentare della mia infanzia: una serie di regole, la maggior parte delle quali sono state smentite dalla scienza, riproposte con decisione per l’affettuosa volontà di aiutare la crescita.
L’unica regola che ripropongo a mia volta è quella del brodo: consiglio un brodo (però preferibilmente vegetale, i nostri stomaci delicati non tollerano più certi brodi di carne di una volta) o una minestra a base di verdura a chi fatica a introdurre liquidi, a chi soffre di stipsi, a chi ha un’alimentazione irregolare. La mia esperienza dimostra l’efficacia e i miei studi ne confermano la ragionevolezza.
Per approfondimenti:
- A. Vitali — Le tre minestre — Mondadori Electa, 2013
- Sito internet dell’autore: Andrea Vitali