Esiste un consumo ideale di alcolici?
Un moderato consumo di alcol sembra ridurre il rischio di malattie cardiache e diabete. Gli studi però danno risultati incompleti e contraddittori. Probabilmente il risultato è favorevole se vi è moderazione, con una maggiore efficacia per il vino, mentre diventa difficilmente interpretabile in presenza di consumi maggiori o con l’utilizzo di altri alcolici (birra, superalcolici). Vi è inoltre sicuramente una grande differenza di suscettibilità individuale.
Perciò vale il consiglio che si usa per tutti gli alimenti: puntare alla qualità e non alla quantità.
Un bicchiere di vino (non quelli più comunemente usati a tavola, ma quello contenente 125 ml) o una lattina piccola di birra (330 ml) sono generalmente considerati una quantità tollerabile a pasto, anche se per le donne potrebbe essere opportuno limitarsi a una volta al giorno. I superalcolici invece dovrebbero costituire un’eccezione.
In quali condizioni è necessario evitare l’alcol?
Innanzitutto se assumete farmaci. Il consumo moderato di alcol è associato a un aumento di rischio di effetti indesiderati del 24%, soprattutto se assunto insieme a farmaci usati per curare diabete, allergie, insonnia, artriti, ipertensione, colesterolo alto, insonnia oppure anticoagulanti, antidepressivi, sedativi, antidolorifici. Quindi se assumete medicine o integratori, anche temporaneamente, controllate sul bugiardino o chiedete al vostro medico.
Evitate l’alcol se siete o potreste essere in gravidanza. Le donne, per motivi fisiologici (ormonali, metabolici e costituzionali), sono abitualmente più sensibili agli effetti dell’alcol: tra le conseguenze possibili ci sono, oltre ai maggiori rischi dovuti alla tossicità dell’etanolo, anche la minore fertilità e quindi una minore possibilità di iniziare una gravidanza. Quando invece il concepimento è già avvenuto, i rischi sono per la salute e lo sviluppo del bambino: gli organi vitali, quali cuore, cervello e scheletro, si formano durante i primi 10-15 giorni dopo il concepimento e la futura madre è spesso inconsapevole del suo nuovo stato. Smettere di bere se si programma una gravidanza rappresenta dunque una misura protettiva per il bambino. Una patologia correlata all’uso di alcol in gravidanza è la sindrome feto-alcolica, che si può manifestare con gravità diversa, che va dal ridotto peso neonatale fino al ritardo mentale, senza che si sia individuato il livello minimo di consumo pericoloso (studi recenti, da confermare ulteriormente, sembrano dimostrare che fino a due bicchieri alla settimana non abbiano effetto).
Se soffrite o avete sofferto di gastrite, pancreatite, epatite (anche di origine virale) sappiate che l’alcol può avere un ruolo importante nel peggioramento dei sintomi. A seconda del quadro clinico può bastare una sospensione temporanea, ma a volte può essere necessario interrompere definitivamente il consumo di alcol, ricordando sempre che potrebbe favorire la degenerazione tumorale di queste patologie.
Se volete perdere peso non dimenticate che un bicchiere di vino o una lattina di birra arrivano a introdurre nella dieta anche più di 100 calorie. Queste calorie non ci danno la stessa sazietà di un cibo solido, ma ci lasciano insoddisfatti e anzi spesso stimolano l’appetito (come gli aperitivi). Spesso basta ridurre semplicemente gli alcolici per ottenere senza difficoltà dei risultati importanti. Se invece aggiungete il consumo di alcol a una dieta ipocalorica, correte il rischio di aumentare l’assorbimento dell’alcol stesso rispetto a una dieta normale e anche di trovarvi con una dieta sbilanciata e carente di nutrienti essenziali (un esempio su tutti: la vitamina A).
Per approfondimenti:
- Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) — Linee Guida per una sana alimentazione italiana: Bevande alcoliche: se sì, solo in quantità controllata
- Arranz S, et al. — Wine, beer, alcohol and polyphenols on cardiovascular disease and cancer — Nutrients. 2012 Jul;4(7):759-81. doi: 10.3390/nu4070759
- Salvo F — Interazioni farmacocinetiche tra alcol e psicofarmaci — La farmacovigilanza
- Weathermon R, et al. — Alcohol and Medication Interactions — Alcohol Research & Health 1999, 23: 40-54
- Scafato E — Alcol e assistenza sanitaria primaria: linee guida cliniche per l’identificazione e l’intervento breve — EpiCentro, a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute
- Eurocare (European Alcohol Policy Alliance) — Alcohol and Women
- Scafato E, et al. — Alcol e donna: una relazione pericolosa — Osservatorio nazionale alcol, Cnesps-Iss 2013
- Kelly Y, et al. — Light drinking versus abstinence in pregnancy – behavioural and cognitive outcomes in 7-year-old children: a longitudinal cohort study — BJOG. 2013 Apr 17. doi: 10.1111/1471-0528.12246
- Clugston RD, Blaner WS — The adverse effects of alcohol on vitamin A metabolism — Nutrients. 2012 May;4(5):356-71. doi: 10.3390/nu4050356
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