Il quinto nervo cranico, un nervo polivalente, arricchisce con le sue diverse sensibilità, tattile, termica, al dolore e chimica, quella già complessa dell’odorato e del gusto. E quando il peperoncino si trasforma in bruciore e il mentolo in freschezza, alcune fibre di questo nervo, sensibili al caldo e al freddo, prestano i loro recettori a molecole che non sono né calde né fredde e che li ingannano.
Holley, professore di neuroscienze all’Università Claude Bernard di Lione, prova a spiegare i complessi meccanismi che fanno del cibo una raffinata fonte di piaceri e non solo semplice nutrimento. Attraverso ricerche sperimentali e studi di neuroimaging è oggi possibile studiare il delicato equilibrio tra fame e sazietà, tra bisogno e piacere, per comprendere i complicatissimi circuiti neurali che stanno alla base della saggezza del corpo.
Per approfondimenti:
A. Holley — Il cervello goloso — Bollati Boringhieri, 2009