Larvae assate in deliciis habentur
Linneus, Systema Naturae, 1758
È di pochissimi mesi fa la pubblicazione, da parte della FAO (Food and Agricolture Organization of the United Nations), di un corposo dossier dal titolo «Edible insects. Future prospects for food and feed security» ovvero «Insetti commestibili. Prospettive future per l’alimentazione e la sicurezza alimentare».
Personalmente mi ha sempre intrigato constatare come gli insetti siano ritenuti un cibo prelibato in molte culture, e mi sono sempre chiesto perché tutti noi apprezziamo molto il gusto dei crostacei (scampi, canocchie, gamberi, astici, aragoste…), per i quali siamo anche disposti a spendere cifre discrete, mentre proviamo disgusto per i loro più prossimi parenti evolutivi cioè, per l’appunto, gli insetti.
Constatato l’impegno che un’istituzione così autorevole come la FAO sta mettendo nel divulgare le potenzialità dell’uso degli insetti come cibo, mi sento quasi in obbligo, in quanto nutrizionista, di stimolare in chi mi legge (e in me stesso) una riflessione su quali possano essere effettivamente le prospettive future in questo ambito. Ecco quindi, in questo e in un prossimo articolo che verrà pubblicato a breve, alcuni significativi passaggi del report della FAO, da me scelti, sintetizzati e tradotti.
Nella maggior parte dei Paesi occidentali le persone vedono con disgusto l’uso alimentare degli insetti e lo associano con un comportamento primitivo o legato esclusivamente alla sopravvivenza; ciononostante l’argomento entomofagia ha recentemente cominciato a catturare l’attenzione pubblica in tutto il mondo.
Del resto, il ruolo ecologico degli insetti è sempre stato fondamentale per la sopravvivenza del genere umano. Basti pensare all’impollinazione, alla bioconversione del suolo, al controllo esercitato sulle popolazioni di specie pericolose. Gli insetti forniscono inoltre un’ampia varietà di prodotti utili per l’uomo, come il miele e la seta, sono utilizzati in diverse culture come ornamento e, infine, trovano posto anche nel cinema, nelle arti visive e nella letteratura.
Ci sono molte persone, in tutto il mondo, che da millenni utilizzano gli insetti come parte integrante della propria dieta; si stima infatti che l’entomofagia sia praticata regolarmente da almeno due miliardi di persone. Gli insetti sono tradizionalmente consumati in circa cento Paesi nel mondo, particolarmente in Asia, nelle regioni del Pacifico, in Africa e in America Latina.
Le specie di insetti edibili sono oltre 1900. I più comuni a essere consumati come cibo sono scarafaggi (Coleotteri, 31%), bruchi (Lepidotteri, 18%), vespe e formiche (Imenotteri, 14%), cavallette, locuste e grilli (Ortotteri, 13%), cicale, cocciniglie, cimici (Emitteri, 10%), termiti (Isotteri, 3%), libellule (Odonati, 3%), mosche (Ditteri, 2%) e insetti di altri Ordini per il restante 5%.
La pratica di mangiare insetti è citata anche nelle Sacre Scritture delle religioni Cristiana, Ebraica e Islamica. La Bibbia, nel Levitico, parla di locuste (Schistocerca gregaria) e di grilli da utilizzare come cibo:
Però, fra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, potete mangiare quelli che hanno le gambe sopra i piedi per saltare sulla terra
(Levitico XI: 21)
Di questi potete mangiare: ogni specie di locuste, ogni specie di cavallette, ogni specie di grilli e ogni specie di acridi
(Levitico XI: 21).
È dal 2003 che la FAO lavora sulla tematica degli insetti edibili e, nel corso degli anni, ha apportato i seguenti contributi.
- Produzione e condivisione di conoscenze, tramite pubblicazioni e incontri con esperti.
- Creazione, dal 2010, di un portale sugli insetti edibili. Esso fornisce le informazioni di base sull’utilizzo e le potenzialità degli insetti commestibili, nonché link e altre informazioni tecniche.
- Sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul ruolo degli insetti attraverso il coinvolgimento dei media.
- Supporto ai Paesi membri su progetti operativi.
- Creazione di reti multidisciplinari con vari settori, all’interno e all’esterno della FAO.
Perché questo impegno? Intorno al 2050 la popolazione mondiale supererà i nove miliardi di persone, due in più rispetto all’attuale già affollato pianeta; considerando le prospettive dell’economia mondiale, la FAO stima che la produzione globale di cibo debba aumentare del 60% rispetto gli attuali livelli per poter far fronte alle future richieste. Soddisfare questo massiccio incremento della domanda di cibo richiederà azioni concertate su più fronti; diventerà pertanto indispensabile prendere in considerazione l’aumento della produzione e del consumo di cibi attualmente sottoutilizzati e sottovalutati. A tal proposito, gli insetti edibili offrono un significativo potenziale per contribuire al soddisfacimento delle future richieste globali di cibo.
L’entomofagia può essere sostenuta per tre ragioni
Salute
- Gli insetti sono alternative salutari e nutrienti a carni come il pollo, il maiale, il manzo e anche al pesce.
- Molti insetti sono ricchi di proteine, di grassi “buoni”, di calcio, ferro e zinco.
- Gli insetti fanno già parte di molti regimi alimentari in vari Paesi.
Ambiente
- L’allevamento di insetti per uso alimentare produce meno gas serra (per esempio metano) di altre produzioni zootecniche.
- L’allevamento degli insetti non si svolge necessariamente a terra e non richiede pertanto la sottrazione di superfici ad altri tipi di attività.
- Le emissioni di ammonio sono anch’esse inferiori a quelle dovute ad altri tipi di allevamento.
- Gli insetti sono molto efficienti nel convertire il cibo in proteine.
- Gli insetti possono essere alimentati anche con rifiuti organici.
- Confrontati con i mammiferi e gli uccelli, gli insetti possono presentare meno rischi di trasmissione di infezioni zoonotiche per l’uomo, il bestiame e la fauna selvatica, anche se questo argomento richiede ulteriori ricerche.
Fattori economici e sociali
- L’allevamento di insetti è un’attività a basso contenuto tecnologico e a basso investimento di capitale, che offre opportunità di sviluppo anche agli strati più poveri della popolazione.
- L’educazione è lo strumento chiave per creare consapevolezza del potenziale ruolo degli insetti come cibo e per influenzare le scelte dei consumatori verso una visione più equilibrata e positiva; può aiutare in tal senso anche la pubblicazione di ricette e libri di cucina innovativi.
E bisogna cominciare da subito. Gli insetti edibili, che si trovano in un’ampia varietà di habitat, dagli ecosistemi acquatici, alle campagne, alle foreste, fino a poco tempo fa potevano essere considerati una risorsa apparentemente inesauribile, ottenibile semplicemente dalla raccolta in natura. Ora però alcune specie sono in pericolo a causa di fattori antropogenici come l’agricoltura intensiva, l’inquinamento, gli incendi, il degrado ambientale e il cambiamento globale del clima.
Per approfondimenti:
- Food and Agricolture Organization of the United Nations (FAO) — Edible insects. Future prospects for food and feed security — 2013
- Food and Agricolture Organization of the United Nations (FAO) — The contribution of insects to food security, livelihoods and the environment —2013
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