«Perché ti piace correre?»
«Non lo so.»
L’uomo sparisce e Dorando si pone la medesima domanda, non nuova, solo inutile. Come chiedere perché ti piace la coppa di testa servita tra due fette di polenta calda, o perché ti piacciono le paste al cioccolato della pasticceria Melli, o perché ti piace incontrare gli sguardi di Teresa durante le passeggiate domenicali sotto i portici della piazza… Correre gli piace perché solo allora gli sembra di sentire la terra: i piedi si posano con maggior peso, quasi volessero sprofondare, o almeno accarezzare con forza il selciato, l’erba, la ghiaia. O la terra nuda, che risponde, alla sua maniera, basta saperla ascoltare.
Dorando Pietri è un piccolo garzone di pasticceria, abituato a fare consegne sempre di corsa. Un campione ingenuo, passionale e dalla corsa istintiva che ha fatto entusiasmare tutti gli italiani dei primi anni del novecento. Perché la maratona è, prima di tutto, un sogno.
Per approfondimenti:
G. Pederiali – Il sogno del maratoneta – Garzanti, 2012