- Nome: Campylobacter spp
- Cos’è: un batterio a forma di spirale
- Dove si trova: allevamenti animali, in particolare di pollame
- Cosa fa: è responsabile di gastroenteriti con diarree, dolori addominali e febbri. In casi più gravi il C. jejuni può innescare una neuropatia autoimmune denominata sindrome Guillain-Barré che porta alla paralisi motoria
- Come difendersi: una buona cottura e un’attenta igiene della cucina, in particolare non lavare la carne di pollo
Il problema legato alla presenza del batterio Campylobacter negli alimenti, e in particolare nella carne di pollo, è sentito in tutta la sua gravità da organizzazioni internazionali quali OMS e FAO e da organi Europei (EFSA) che assieme a soggetti nazionali sono impegnati da diversi anni per ridurre la campilobatteriosi nell’uomo.
La campilobatteriosi, con oltre 220 000 casi segnalati (dati EFSA 2011), rappresenta la zoonosi a trasmissione alimentare più frequentemente nei paesi dell’Unione europea. Si ritiene che i casi effettivi si aggirino sui nove milioni l’anno!
Nel mese di giugno 2014 l’agenzia britannica Food Standard Agency ha avviato un’importante campagna informativa alla popolazione sulla sicurezza alimentare, esortando in particolare a non lavare le carni di pollo prima della cottura. Questo accorgimento è fondamentale per non contaminare utensili e superfici della cucina che poi potrebbero trasmettere il patogeno all’uomo. Ricordiamo che è stato riscontrato a livello europeo la presenza di Campylbacter nel 75% del pollame.
Per approfondimenti:
- Food Standards Agency — Food Safety Week 2014: “Don’t wash raw chicken”
- EFSA Journal 2011 — Scientific Opinion on Campylobacter in broiler meat production: control option and performance objectives and/or targets at different stages of the food chain
- Nyati KK, Nyati R — Role of Campylobacter jejuni infection in the pathogenesis of Guillain-Barré syndrome: an update — Biomed Res Int. 2013;2013:852195. doi: 10.1155/2013/852195
Sinceramente non so quanto sia utile questo tipo di accorgimento…forse sarebbe più importante spiegare alla gente che possono pure lavarla la carne, ma avendo cura di non schizzare in giro o, se ci fosse un contatto con piani di lavoro e utensili, di lavarli o non utilizzarli per cibi che non andranno cotti…mah…difficile sapere cosa è meglio consigliare alle.persone perché lo acquisiscano immediatamente…
Salve Evelin, l’accorgimento del non lavare la carne è senz’altro utile, visto però come hai giustamente osservato, insieme ad altre indicazioni igieniche.
La campagna della FSA ha come richiamo principale (ma non l’unico) il lavaggio della carne di pollo perché è una pratica molto diffusa e sottovalutata: le gocce d’acqua possono disperdersi fino a 60/70 cm di distanza, inoltre nello stesso lavandino possono ad esempio essere lavate anche verdure che si consumano crude.
Infatti per quello dicevo che sarebbe altrettanto importante spiegare come evitare le cross-contaminazioni…che secondo me avverrebbero anche non lavando la carne…proprio perché manca il principio di base nelle persone 😉
Grazie Omega 3, per il tuo articolo molto interssante, ma mi nascono dei dubbi. Ammettiamo che io compro un petto di pollo intero, lo porto a casa e voglio tagliarlo a cubetti: lo poggio su un tagliere, lo tocco con le mani, lo taglio con un coltello…ho contamito sia gli oggetti che le mie mani pur NON avendo lavato il pollo? oppure perchè la contaminazione avviene solo lavando il pollo? e come pulisco gli oggetti contaminati?
ti ringrazio anticipatamente per la tua risposta
Giuliana
Cara Giuliana, grazie per la tua domanda che da modo di approfondire un argomento che nella ‘Nutripillola’ non poteva essere trattato in modo troppo dettagliato.
Riprendendo le indicazioni complete della Food Standards Agency -che puoi trovare al link nella bibliografia- bisogna fare attenzione a partire dalla conservazione della carne nel frigo (giusta temperatura ed evitare che i succhi della carne non contaminino altri cibi). Gli utensili utilizzati vanno lavati accuratamente con sapone e acqua calda e, aggiungerei, anche con disinfettanti con ipoclorito, soprattutto se in casa ci sono bambini, anziani o gestanti. L’ultima raccomandazione è quella di cuocere bene la carne, in modo da raggiungere anche le parti più interne. Non dimentichiamo di lavare bene anche le mani.
Tagliato a cubetti come fai tu è sicuramente una buona modalità per avere una cottura uniforme!
Grazie Omega3 ora mi è molto più chiaro, così potrò fare più attenzione e spiegarlo ad amici e parenti..
Alla prossima nutripillola !
Giuliana