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La consapevolezza dello stile alimentare sulla salute ha radici molto antiche. Ippocrate (460 – 377 a.C.), considerato il padre della medicina, affermava: «Fa che il tuo cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il tuo cibo».
In questo secolo la ricerca scientifica ha individuato come causa di alcune patologie la carenza di elementi essenziali. Da queste evidenze hanno avuto origine alcune iniziative educative atte a garantire a tutti i cittadini un corretto apporto di nutrienti.
Le nuove tendenze hanno portato alla formulazione del concetto di alimenti funzionali, cioè alimenti con proprietà nutraceutiche in grado di mantenere un buon stato di salute, di prevenire l’insorgenza di numerose patologie e di fungere da terapia.
Questi alimenti, però, devono dimostrare le loro proprietà assunti all’interno di una dieta; gli effetti devono essere scientificamente validati, provare una reale associazione tra consumo di un alimento e una specifica risposta.
Occorre sottolineare che la matrice alimentare nel suo insieme contribuisce a determinare le proprietà benefiche dell’alimento anche se tali proprietà dipendono principalmente da un singolo componente.
Molti ricercatori, spinti a verificare se lo stesso risultato nutraceutico si potesse ottenere somministrando tali sostanze sotto forma di integratori, hanno ottenuto risultati deludenti: è possibile che negli alimenti l’effetto benefico dei nutrienti sia prodotto per un’azione sinergica delle varie sostanze o nel loro stato naturale hanno potenzialmente una maggiore biodisponibilità.
Le proprietà nutraceutiche possono influenzare: sviluppo e crescita infantile, regolazione del bilancio energetico, ottimizzazione del metabolismo, funzionalità del sistema cardiovascolare, stress ossidativo, funzionalità e microflora intestinale, performance psico-fisica.
Conoscere le proprietà degli alimenti funzionali può aiutare il consumatore nell’orientare le proprie scelte e abitudini alimentari al fine di costruire uno stile alimentare sano. Tale stile si correla bene alla Dieta Mediterranea che definisce uno stile di vita, un’alimentazione ragionata sulle tradizioni più antiche cercando di rendere più sicuri e più naturali gli alimenti.
Nel corso degli anni per rendere più semplice l’applicazione della Dieta Mediterranea è stata proposta la piramide alimentare che stabilisce regole alimentari quotidiane, settimanali e occasionali da osservare: questo evita carenze nutrizionali in quanto non esiste un alimento che da solo sia in grado di coprire il fabbisogno nutrizionale dell’organismo umano.
Alcuni esempi di nutrienti caratteristici della Dieta Mediterranea con provate proprietà nutraceutiche sono resveratrolo, fibra, flavonoidi, acidi grassi mono e polinsaturi, licopene, prebiotici, fitosteroli, vitamine, minerali, eccetera.
Tali proprietà nutraceutiche si evidenziano nelle patologie cardiovascolari, neoplasie, malattie neurodegenerative, diabete mellito, obesità, longevità. Queste facoltà si notano anche in alcune patologie di cui si conosce poco sia a livello eziologico che terapeutico. Ne è un esempio l’endometriosi.
L’endometriosi è una malattia caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale fuori dalla cavità uterina. Questo fenomeno non fisiologico produce una reazione infiammatoria cronica responsabile dei molti sintomi della malattia quali dismenorrea e sterilità.
Un fattore che può influenzare l’endometriosi è la dieta: può agire sull’infiammazione, contrattilità della muscolatura liscia, funzione immunitaria e sugli effetti degli estrogeni. Dagli studi presenti, la Dieta Mediterranea porta i suoi benefici abbassando lo stato infiammatorio causato dalla patologia.
Nutrienti caratteristici dello stile mediterraneo citati scientificamente come nutraceutici nell’endometriosi sono magnesio, calcio, vitamine B, C, D, E, acidi grassi omega 3 e omega 6.
La documentazione riporta come il magnesio rilassa la muscolatura liscia migliorando i sintomi causati dall’infiammazione; la vitamina D modula positivamente la risposta immunitaria. Calcio, magnesio, vitamina D, concentrati nei latticini sono inversamente correlati al rischio di endometriosi. Alimenti vegetali ricchi in tiamina, acido folico, vitamina C e vitamina E prevengono la malattia. Acidi grassi omega 3, omega 6 riducono le zone tissutali infiammate.
Tali componenti, come già accennato, agiscono meglio assunti sotto forma alimentare che da integratori. Si ribadisce che il meccanismo non può essere correlato ai soli nutrienti, ma a un insieme di fattori nutraceutici degli alimenti.
Ricerche fatte sino al 2010 sulla Dieta Mediterranea hanno permesso all’UNESCO il 17 novembre del 2010 di iscrivere questo “modello di vita” nella lista dei beni rappresentativi dell’umanità definendola come patrimonio culturale intangibile. Dal 2010 a oggi la letteratura rafforza queste convinzioni scientifiche.
Fonti:
- Darling AM, et al. — A prospective cohort study of Vitamins B, C, E, and multivitamin intake and endometriosis — J Endometr. 2013 Jan 1;5(1):17-26
- Netsu S, et al. — Oral eicosapentaenoic acid supplementation as possible therapy for endometriosis — Fertil Steril. 2008 Oct;90(4 Suppl):1496-502
- Harris HR, et al. — Dairy-food, calcium, magnesium, and vitamin D intake and endometriosis: a prospective cohort study — Am J Epidemiol. 2013 Mar 1;177(5):420-30. doi: 10.1093/aje/kws247
- P. Binetti, M. Marcelli, R. Baisi — Nutrizione Individuo Popolazione — Società Editrice Universo, 2009