Dalla kulebjaka zarista al boršc ucraino, dal palov uzbeco allo spezzatino georgiano, dalla vobla — quel pesce che “adoriamo per tutto il tormento che ci dà mangiarlo” — alla focaccia di granturco moldava.
Dieci momenti per rievocare la storia di una famiglia che, lungo quattro generazioni, ha vissuto la parabola tragica ed epica dell’Urss.
Provetta cuoca e scrittrice, Anya von Bremzen amalgama fatti pubblici e aneddoti privati con generose dosi di ironia, dietro cui è però facile intuire un grande affetto per un passato ancora presente nel ricordo.
L’autrice, emigrata negli Stati Uniti dall’Unione Sovietica con la madre negli anni settanta, mantiene nel ricordo sempre un forte legame con un paese sconfinato, misterioso e pieno di fascino, pur con tutte le difficoltà e le privazioni a cui il suo popolo è stato sottoposto. Seguendo il filo conduttore del cibo, attraverso l’esecuzione di ricette caratteristiche di ogni periodo, in modo gradevole e vivace ce ne racconta un secolo di storia. Non manca la descrizione dettagliata di alcuni piatti da realizzare.
Per approfondimenti:
A. von Bremzen — L’arte della cucina sovietica — Einaudi, 2014