È difficile non chiedersi, davanti a ciò che oggi viene considerato food design, se non si tratti solo di un’etichetta, una trovata pubblicitaria volta a creare nuovo appeal in un prodotto che altrimenti sarebbe semplicemente una collana, una torta, del pane. Sono oggetti che spesso ci fanno sorridere, qualche volta riflettere, ma difficilmente pensiamo a essi come a un passo avanti, un momento di effettivo progresso nella storia dell’uomo. E allora perché immaginare una disciplina che se ne occupi come fu, mutatis mutandis, il disegno industriale?
Possono essere considerati un food design i piatti di uno chef famoso, il packaging di un alimento o un frullatore ultramoderno? Questi e tanti altri sono i quesiti a cui l’autore cerca di rispondere. Inoltre, sono delineate le caratteristiche e le strategie di un fenomeno culturale in grande espansione e interesse che vedono come protagonista la progettazione del gusto.
Per approfondimenti:
D. Mangano — Che cos’è il food design — Carocci, 2014