Cosa può far bene o nuocere al nostro cervello?
Glutine, olio di pesce, caffeina, zucchero, bibite light o altro?
Una piacevole lettura ci fa comprendere come gli alimenti possano influire sulla salute del nostro cervello.
Ad esempio:
Nei pazienti celiaci gli studi hanno collegato l’esposizione al glutine a una più elevata incidenza di emicrania, danni cerebrali, epilessia, demenza e disturbi dell’apprendimento.
Ma anche come:
… mangiare molto pesce, o integrare l’alimentazione con olio di pesce, che è ricco dei grassi acidi essenziali di cui ha bisogno il cervello, può servire a correggere la carenza nutrizionale di questi elementi e a migliorare la salute mentale.
E chi lo avrebbe mai detto che
… difficoltà di memorizzazione, disturbi dell’apprendimento, depressione: sono tutti fenomeni correlati, secondo studi recenti, al consumo eccessivo di zuccheri.
Ma anche che
… quando si beve una bevanda ipocalorica, pensata per ingannare il cervello e fargli credere che gli stiamo fornendo una bella dose di zucchero, il nostro cervello resta in fremente attesa di questa scarica di energia. Ma poi questa non arriva, e allora scatta l’allarme: il cervello interpreta la carenza di glucosio nel sangue come un deficit calorico e parte l’impulso insopprimibile che spinge l’organismo a ottenere ciò di cui ha bisogno. E, in queste condizioni, differire la ricompensa nel tempo non sarà facile.
Il nostro cervello è frutto dell’evoluzione, avvenuta in milioni di anni, che l’attuale consumismo rischia di compromettere.
La lettura facile e veloce di questo libro può aiutare a concedersi i piaceri della tavola con la consapevolezza che alcune sostanze — come la caffeina, l’alcol, la carne rossa, i fast food e alcuni farmaci — possono minare la salute del nostro cervello e altre possono, invece, migliorare le sue prestazioni.
Per approfondimenti:
D. DiSalvo — Il cervello in cucina — Bollati Boringhieri, 2014