Pubblichiamo oggi il contributo della dottoressa Michelina Petrazzuoli, Biologa Nutrizionista, sulle proprietà degli asparagi
Chi ama passeggiare nel bosco da marzo a giugno sa di potersi imbattere, cercando nel sottobosco, nelle asparagine, arbusti gracili e pungenti, ma capaci di donare dei germogli dal sapore inestimabile: i turioni, volgarmente noti come asparagi. Per raccoglierli in sicurezza e non incorrere in sanzioni, è però necessario informarsi sui regolamenti locali.
Linneo catalogò questa specie con il nome di Asparagus officinalis, ma in realtà gli asparagi furono conosciuti e apprezzati già nell’antichità, come testimoniano Catone e Plinio. Il nome della pianta deriva dal greco e significa, appunto, germoglio. Plinio li considerava un cibo giovevole per lo stomaco e afrodisiaco e consigliava di consumarne la radice tritata e bevuta con vino bianco per favorire l’espulsione dei calcoli e calmare la lombaggine. Durante il Rinascimento, secondo la dottrina terapeutica della Signatura che si basava sulle somiglianze delle piante con gli organi del corpo umano, si riconosceva nell’asparago un simbolo fallico e dunque si pensava utile per potenziare le capacità sessuali. Anche Castore Durante, autore del testo sulle piante medicinali Herbario Nuovo (1585), raccontava che gli asparagi mangiati cotti e ancora caldi con il burro aumentavano il desiderio sessuale.
I turioni, giovani germogli di Asparagus officinalis, sono ricchi di vitamine del gruppo B, di vitamina C e di asparagina; possono essere utili per la preparazione di insalate, pietanze, contorni caldi o freddi, antipasti e minestre. Possono essere facilmente conservati, surgelati o come sottaceti.
Dal punto di vista scientifico, l’Asparagus officinalis suscita un certo interesse. Ad esempio dalle radici è possibile ottenere sostanze (enzimi e oligosaccaridi, come l’inulina) in grado di stimolare la crescita dei bifidobatteri e dei lactobacilli presenti nell’intestino umano, limitando invece quella di altri batteri che potrebbero rappresentare un rischio per la salute. Altri studi hanno messo in luce che gli estratti dei turioni (la porzione che normalmente viene mangiata) hanno attività cistein-proteasica e caseinolitia; la proteasi inoltre interagisce con la catena beta dell’insulina modulandone quindi l’attività. L’acido asparagusico contenuto inibisce inoltre alcuni degli enzimi del ciclo di Krebs, interferendo con la sintesi degli acidi grassi, dei terpeni e degli steroidi. Quindi si può dire che il consumo di asparagi può contribuire a regolare la sintesi degli acidi grassi ed è il motivo per cui questa specie vegetale è a volte consigliata a chi deve perdere peso corporeo.
Uno studio condotto in Andalusia ha messo in luce, inoltre, che gli asparagi contengono una grande quantità di polifenoli, di cui il 60-80% sono rappresentati dai flavonoidi, e altre molecole bioattive quali le saponine, i fitosteroli e le fibre.
Gli effetti che sembrano dunque associati a un consumo regolare di asparagi sono: miglioramento dei livelli lipidici del plasma, protezione dal danno ossidativo e un effetto epatoprotettivo.
Dottoressa Michelina Petrazzuoli
Per approfondimenti:
- G. Aliotta, A. Ciarallo, C.R. Salerno — Le piante e l’uomo in Campania — Editore Settore S.I.R.C.A., Istituto per la diffusione delle Scienze Naturali
- Yamamori A, et al. — Two novel oligosaccharides formed by 1F-fructosyltransferase purified from roots of asparagus (Asparagus officinalis L.) — Biosci Biotechnol Biochem. 2002 Jun;66(6):1419-22
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Yanagawa H, Egami F. — Effects of asparagusate and lipoate on enzymes of the tricarboxylic acid cycle and related metabolic pathways — J Biochem. 1975 Dec;78(6):1153-60
- Forsythe KL, et al. — Detection of Kestoses and Kestose-Related Oligosaccharides in Extracts of Festuca arundinacea, Dactylis glomerata L., and Asparagus officinalis L. Root Cultures and Invertase by C and H Nuclear Magnetic Resonance Spectroscopy — Plant Physiol. 1990 Apr;92(4):1014-20
- García MD, et al. — Hypocholesterolemic and hepatoprotective effects of “triguero” asparagus from andalusia in rats fed a high cholesterol diet — Evid Based Complement Alternat Med. 2012;2012:814752. doi: 10.1155/2012/814752
- Hasani-Ranjbar S, et al. — A systematic review of the efficacy and safety of herbal medicines used in the treatment of obesity — World J Gastroenterol. 2009 Jul 7;15(25):3073-85
- Yonezawa H, et al. — A cysteine protease from young stems of asparagus: isolation, properties, and substrate specificity — Biosci Biotechnol Biochem. 1998 Jan;62(1):28-33