
Mele Annurche — Fotografia scattata da Vincenzo Guarino a Valle di Maddaloni
Pubblichiamo oggi l’articolo della dottoressa Grazia Rossi, Biologo Nutrizionista, che ci parla della mela annurca
Da oltre duemila anni sulle tavole delle genti della Campania Felix, come testimoniano antichi affreschi e reperti etnobotanici ritrovati a Pompei e a Ercolano, la Melannurca Campana IGP (Indicazione Geografica Protetta) è attualmente una delle varietà italiane di mele più richieste e apprezzate che potete trovare, in buona parte dell’anno, dai mercati di quartiere, dal fruttivendolo sotto casa ai reparti ortofrutta dei supermercati.
Due sono le cultivar esclusivamente campane: l’Annurca tradizionale e La Rossa del Sud derivata da una mutazione di quella tradizionale e la cui differenza sostanziale è che quest’ultima matura sulla pianta; entrambe si fregiano del marchio IGP e sono ricercate e utilizzate sempre più di frequente nell’alta ristorazione.
Nella tarda primavera, se fate un salto nei territori di produzione dell’Annurca, rimarrete incantati dalla bellezza dei meleti di Malus domestica var. Annurca in fiore: una distesa di vellutati fiori bianchi pennellati di rosa caratterizza il paesaggio delle pianure a ridosso di verdi e dolci colli nell’Alto Casertano, nei frutteti delimitanti lo spettacolare Acquedotto Carolino nei territori di Valle di Maddaloni, nell’area Aversana, Vesuviana e Flegrea nei pressi del lago d’Averno, non lontano dalla sua zona d’origine, individuata tra Napoli e Pozzuoli.
Ed è probabilmente proprio in questi campi fertilissimi intorno al lago sede del Regno degli Inferi o regno degli Orchi, lì dove Plinio il Vecchio la cita per la prima volta, che è stata domesticata la Mala Orcula, nella sua opera Naturalis Historia, come frutto di alberi molto resistenti e produttivi, ottenuti prima per seme da meli selvatici e in seguito grazie alla tecnica dell’innesto.
Le denominazioni di Anorcola e poi Annorcola usate nei secoli successivi fino al 1876, quando il nome Annurca compare ufficialmente nel Manuale di Arboricoltura di G.A. Pasquale, probabilmente derivano dal latino ndulcare, addolcire, relativo al processo di maturazione che avviene dopo circa 25 giorni, durante la fase dell’arrossamento a terra.
Piccola, profumata, di forma tondeggiante, dalle accese striature rosso-amaranto e con stella bronzea intorno al peduncolo dopo la fase di arrossamento a terra, l’Annurca delinea e rende di nuovo i campi gioiosi e coloratissimi in autunno con i caratteristici “melai”, appezzamenti di terreni all’incirca di 1,50 metri, ben drenati e “baciati” dal sole, sui quali le mele vengono adagiate una a una e sistemate su strati di materiale soffice, di aghi di pino o di trucioli di legno di pioppo per completare la maturazione.
Fondamentale è l’intervento delle donne, talvolta in là con gli anni che, con grande cura, rigirano periodicamente i frutti esponendo ai raggi solari la parte meno arrossata, senza alcun contatto tra loro e scartando quelli intaccati o marciti.
A completa maturazione questa delizia resta intatta per moltissimi giorni dopo l’acquisto e a temperatura ambiente. Anzi, diventa più aromatica, succosa e croccante; camaleontica in quanto si può consumare nelle insalate, negli antipasti oppure trasformarsi in un vero dessert originale, ipocalorico, ricco di principi nutritivi e nutraceutici (il contenuto acidi/zuccheri è più equilibrato rispetto ad altre mele e presenta una maggiore attività antiossidante).
Principali nutrienti e nutraceutici
L’elevato contenuto di vitamine B1, B2, PP e C e di elementi minerali (tra i quali fosforo, ferro, manganese, zolfo e potassio), la rende particolarmente adatta ai bambini, agli anziani e ai diabetici per le sue virtù salutari, per i suoi effetti antireumatici, diuretici, ipoglicemizzanti oltre che per le sue proprietà antimicrobiche intestinali e preventive nei confronti di malattie cardiovascolari e degenerative.
Un tasso dello 0,9% di cellulosa, concentrato per lo più nella buccia, ne esalta le qualità digestive; la presenza di fitosteroli e di pectina, rendendo difficilmente assimilabile il colesterolo ingerito con gli alimenti, contribuisce all’abbassamento della concentrazione di colesterolo nel sangue.
Studi condotti sia su cellule in vitro dell’epitelio gastrico umano sia su cellule in vivo della mucosa gastrica di ratto, hanno dimostrato le proprietà antiossidanti della mela Annurca; da essi, infatti, è emerso che, nelle cellule oggetto di studio, il danno ossidativo indotto si riduceva del 50% previa esposizione delle stesse a estratti del frutto maturo contenente composti polifenolici antiossidanti quali catechina (flavan-3-oli), acido clorogenico derivato dell’acido idrossicinnamico, estere dell’acido caffeico.
Oltre al suo forte potere antiossidante, l’acido clorogenico rappresenta uno dei più innovativi phytochemical per l’importante ruolo nell’omeostasi della glicemia, agisce infatti come “modulatore” dell’enzima glucosio 6-fosfatasi mediante riduzione della glicogenolisi epatica (demolizione del glicogeno di deposito epatico in glucosio), della gluconeogenesi (sintesi del glucosio a partire da precursori non glucidici) e dell’ assorbimento degli zuccheri introdotti con gli alimenti (meccanismo di intervento specifico e diretto sulle cellule della mucosa intestinale) contribuendo, in tal modo, all’abbassamento del tasso ematico di glucosio.
Di recente, ulteriori ricerche hanno dimostrato l’effetto preventivo di vari polifenoli contenuti nella mela Annurca nei confronti dei tumori del colon-retto.
Una mela Annurca di 100 g apporta solo 40 kcal e contiene:
- Acqua 84,3 g
- Proteine 0,3 g
- Lipidi 0,1 g
- Colesterolo 0 mg
- Acido malico 0,81 g
- Acido tartarico 0,23 g
- Zuccheri solubili 10,2 g
- Pectine 0,34 g
- Fibra totale 2,2 g
Usi della mela Annurca
Oltre ai succhi, di grande valore nutritivo, sono ottime anche le insalate preparate utilizzando l’Annurca ridotta in spicchi e unita a foglie di indivia, pomodorini e del buon Grana Padano. È perfetta anche nei dolci: crostate, sfogliatelle farcite di mele fresche o in confettura, tradizionali “mele cotte” al forno, spennellate di miele millefiori oppure, se preferite, all’arancia.
Fonti:
- Fratianni F, et al — Biochemical characteristics and biological properties of Annurca apple cider — J Med Food. 2012 Jan;15(1):18-23. Epub 2011 Aug 23
- Fini L, et al — Chemoprevention of intestinal polyps in ApcMin/+ mice fed with western or balanced diets by drinking annurca apple polyphenol extract — Cancer Prev Res (Phila). 2011 Jun;4(6):907-15. Epub 2011 Mar 7
- Fini L, et al — Annurca apple polyphenols have potent demethylating activity and can reactivate silenced tumor suppressor genes in colorectal cancer cells — J Nutr. 2007 Dec;137(12):2622-8
- Cefarelli G, et al — Free-radical-scavenging and antioxidant activities of secondary metabolites from reddened cv. Annurca apple fruits — J Agric Food Chem. 2006 Feb 8;54(3):803-9
- Graziani G, et al — Apple polyphenol extracts prevent damage to human gastric epithelial cells in vitro and to rat gastric mucosa in vivo — Gut. 2005 Feb;54(2):193-200
- Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione — Tabella di composizione degli alimenti
- Atti del XVII convegno pomologico “Frutta e salute” — Istituto Sperimentale per la frutticoltura di Roma, Sezione operativa di Caserta
- G. Aliotta, A. Ciarallo, C.R. Salerno — Le piante e l’uomo in Campania — Editore Settore S.I.R.C.A., Istituto per la diffusione delle Scienze Naturali
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