XXXI. Eruca
(Rucola)Dicono che la Rucola abbia modesta proprietà calorifica, non certamente secca. Mangiarne facilita la digestione e, masticata o ingerita, ha effetto diuretico. È utile se masticata dai bambini: fa andar via la tosse; unita a miele, purifica dalle macchie la pelle, sostengono, e libera il viso dalle lentiggini. La sua radice previamente lessata, tritata e applicata sulle ossa spezzate, ne estrae i frammenti. Se si prende col vino il suo seme tritato, è opinione assodata che curi qualsiasi morso velenoso. Spalmata con fiele di bue, purifica la pelle dalle macchie scure. Quel che dirò è stupefacente: bevuta in abbondanza col vino, affermano che renda insensibili ai colpi di verga. Se ai condimenti il cuoco aggiungerà l’erba od il seme di essa, si dice che ne renda gradevole il gusto: per questo i Greci chiamano la Rucola Euzomon, poiché il suo succo ha un buon sapore. Masticata o ingerita, è alquanto afrodisiaca, come confermano ugualmente i medici e, più numerosi, i poeti. Mangiata con la lattuga, quest’erba è salutare: infatti il caldo misto al freddo dà un giusto equilibrio.
Tra i testi di erboristica medioevale, questo è uno dei più diffusi: composto nell’XI secolo, è stato attribuito a Odone di Meung, anche se si tratta di una figura di cui si hanno pochissime informazioni. Il volume è una lettura che contiene tante informazioni curiose per gli appassionati della storia delle proprietà degli alimenti, ovviamente con poche speranze di trasferirle ai nostri giorni.
La “scheda” che qui riporto, è abbastanza significativa del metodo utilizzato: descrizione delle proprietà della pianta secondo una griglia di valutazione utilizzata da Galeno, riferimenti alla “letteratura scientifica” considerata affidabile in quell’epoca, notizie storiche e letterarie. L’unica cosa che manca è la verifica scientifica dei dati esposti, ma Galileo non era ancora nato: aspettiamo ancora chi possa verificare il potere afrodisiaco della rucola (meno probabile è trovare qualcuno che si sottoponga volontariamente alle altre condizioni come morsi di vipera o i colpi di verga…).
Per approfondimenti:
Odone di Meung — Virtù delle erbe — Città Nuova, 2000