Mi chiamo Stella, ho quasi trent’anni e per metà della mia vita ho avuto un disturbo dell’alimentazione.
Per tanti anni ho rimandato e negato, troppo dolore da affrontare. Potessi tornare indietro cambierei tutta la mia vita dai quattordici anni in poi… Forse però questi anni li ho usati per raccogliere la forza e il coraggio di adesso. Quella forza e quel coraggio che mi hanno portata a chiedere aiuto. Ci vogliono anni, e le persone adatte a fianco, per accettare il problema e ci vogliono le mani giuste per darti la spinta.
Sarebbe bello se per ogni adolescente insicura come ero io ci fosse qualcuno ad aiutarla nel modo giusto, per evitare tutta quella cascata di dolore che per anni ha investito me. Quanto vorrei non veder più su internet siti che inneggiano all’anoressia, riviste con diete assurde, ragazzine che chiedono sui social network come si fa per diventare anoressiche. Quanto mi fa male questa cosa.
L’anoressia, questa malattia che mi illudeva, mi aiutava, mi faceva sentire diversa, mi distruggeva, mi coccolava. Vorrei non averla mai conosciuta, perché ora è come una parte di me, difficile da lasciare andare. Mi sono accorta però che posso assopirla, piano piano, fino a farla svanire. Ci vorrà tempo, ma sopratutto coraggio.
Il coraggio non mi manca e merito questa mia rinascita. Pochi hanno la fortuna di vivere una seconda vita e io non voglio sprecarla.
Son stata un bravo capitano in tutti questi anni, ho spinto una barca enorme oltre ogni limite. Ho visto posti vicini e lontani di cui nemmeno ricordo il profumo e la bellezza. Sempre troppo impegnata a tenere le emozioni sotto controllo, senza mai mollare il timone nemmeno per attimo. Mi sono sentita fuori posto ovunque, ma col passare del tempo ho capito che non esiste la normalità, ma esisto io e la voglia di avere sempre più cura di me e di smetterla di farmi del male.
Ora è giunto il momento di lasciarmi andare, sdraiarmi su un prato a guardare il cielo, sentire il profumo dei fiori e fermarmi a osservare tutto ciò che mi piace, senza fretta, dire un «Ti voglio bene» in più e, perché no?, abbracciare qualcuno senza paura. Sarò sempre un buon capitano, ma adesso voglio e posso cambiare rotta!
Senza le mani giuste però probabilmente non ce l’avrei mai fatta, quindi grazie a chi con dedizione, passione e competenza si dedica alla cura dei disturbi dell’alimentazione.
A Stella: abbi cura di splendere.