A noi piace vederla come una storia di geni che passano dai genitori ai figli, che mutano, che saltano da una specie a un’altra, in un’incessante girandola iniziata agli albori delle civiltà agricole. Sì, perché la nostra specie «migliora geneticamente» i prodotti agricoli da sempre.
Sin dagli albori dell’agricoltura l’uomo ha trasformato le piante selvatiche in varietà coltivate talmente diverse dal loro antenato, nel caso esista ancora, da non assomigliarsi minimamente. E oggi, una specie coltivata, riportata nell’ambiente selvatico, non sopravviverebbe una stagione, inadatta com’è ormai a vivere «in natura». Una pianta che non sopravvive da sola in natura è «contro natura»?
Un chimico e una giornalista mettono le loro conoscenze al servizio della chiarezza, in una jungla come quella che avvolge i termini “bio” e “ogm”. Tutti siamo ormai diventati consumatori esigenti, vogliamo mangiare in modo sano, sicuro e con gusto. Queste esigenze ci costringono però a diventare anche consumatori attenti, che cercano il vero significato di ciò che leggono nei claim pubblicitari. Per saper scegliere con più consapevolezza.
Per approfondimenti:
D. Bressanini, B. Mautino — Contro natura — Rizzoli, 2015