Pubblichiamo oggi l’articolo della dottoressa Grazia Rossi, Biologa Nutrizionista, che ci parla del mandarino
Scoprire qualche giorno fa la presenza di innumerevoli “microscopici” boccioli sul mandarino nel giardino di famiglia mi ha rallegrato molto, e mi ha incitato a scrivere questo articolo.
I miei occhi di bimba vivace, e già amante della natura, si riempirono di gioia quando questo albero meraviglioso fu messo a dimora e la successiva apparizione di un’immensa corolla candida, per la prima volta, fu un evento unico e spettacolare.
L’attesa dei suoi frutti, e la loro raccolta nel pieno dell’inverno con mio padre, rappresentarono per me, di anno in anno, una festa davvero speciale.
Il mandarino Citrus aurantium var. nobilis fa parte della famiglia delle Rutaceae, insieme al cedro e al pomelo, ma è l’unico a produrre un frutto dolce, piccola sfera leggermente appiattita ai due poli, profumatissima come le sue piccole e verdi foglie.
Il frutto presenta una polpa succosa di un vivido colore arancio, dalla buccia aromatica, sottile e ricca di oli essenziali e preziosi antiossidanti, che può essere utilizzata per profumare dolci e dessert.
Il mio consiglio è quello di mangiarlo fresco tal quale, come principale componente di macedonie, frullati, centrifugati, ma può essere consumato anche sotto forma di frutta candita o deliziose confetture.
Un albero di mandarino adulto può fornire all’incirca seicento frutti all’anno, utilissimi alleati per la salute, specialmente nella stagione invernale quando si è più esposti ai “mali di stagione” e il loro consumo è indispensabile per aumentare le difese immunitarie dell’organismo grazie al notevole contenuto di vitamina C.
Principali varietà
- Mandarino King, Citrus nobilis — Citrus deliciosa, pianta di origine cinese, alta fino a 4,5 metri con chioma espansa; è stata importata in Europa all’inizio dell’Ottocento, ed è considerata un ibrido tra il mandarancio (Citrus reticolata) e l’arancio dolce (Citrus sinesis). I frutti molto succosi sono di grandezza media e con la buccia sottile.
- Mandarino Cleopatra, Citrus reshni, pianta originaria dell’India con frutti molto simili alle clementine nella forma. La buccia è di color arancio, poco aderente alla polpa che è ricca di semi e ha un sapore molto gradevole.
- Mandarino Satsuma, Citrus unshiu, di altezza medio piccola, originaria del Giappone, è stata portata in Italia verso la fine dell’Ottocento. I suoi frutti sono mediamente grandi con la buccia sottile e pochissimi semi. La raccolta viene fatta quando ancora la buccia non ha raggiunto la classica colorazione arancione.
- Mandarino tangerine o tangor, Citrus tangerina, appartiene al gruppo dei Tangerini, il cui frutto di forma rotonda arancione-rosso possiede un gusto molto gradevole. Il nome tangerino deriva da Tangeri, Marocco, il porto da cui è stato poi portato in Europa.
- Mandarino Cinese o Kumquat, appartenente al genere Fortunella, di origine asiatica, di cui esistono due specie: il Narumi, Fortunella japonica che presenta piccoli frutti sferici come dei mini-aranci e il Nagami, Fortunella margaritha con piccoli frutti ovali.
La particolarità di questo agrume è che si consuma intero senza sbucciarlo, poiché la buccia è aromatica e dolce. Il suo sapore viene particolarmente esaltato se conservato nell’alcol. - Noti ibridi del mandarino, molto diffusi e ugualmente buonissimi sono le clementine Citrus clementina e il mapo, Citrus xtangelo.
Proprietà
Del frutto non si elimina nulla, infatti la sua buccia contiene limonene, sostanza antiossidante che ritarda l’invecchiamento della cute, oltre a citrale, geraniolo, terpineolo, tutti importanti componenti di un olio essenziale efficace nel ridurre lo stress, nel combattere l’insonnia e la ritenzione idrica.
Molto ricco di vitamina C, essenziale per mantenere attivo il cervello, il mandarino è anche una fonte di fibre e di carotene, di molte vitamine del gruppo B, di vitamina A, oltre a contenere una consistente percentuale di ferro, magnesio e acido folico.
Per la notevole quantità di fibre in esso presenti, il mandarino risulta particolarmente indicato per il benessere dell’intestino e viene inserito nelle diete dal momento che si presenta come un frutto nutriente e facilmente digeribile.
A differenza di altri agrumi, i semi del mandarino anche se masticati non risultano nocivi, ma apportano vitamine. La presenza di vitamina C nella polpa, oltre a prevenire il raffreddore, protegge le mucose e i capillari con un’azione rinforzante sulle membrane cellulari favorendo la circolazione; la vitamina PP, invece, combatte la ritenzione idrica e favorisce la diuresi. Minerali come il calcio e il potassio sono importanti per la regolazione della pressione arteriosa e per il metabolismo delle ossa, mentre le fibre e la pectina presenti contribuiscono al buon funzionamento dell’intestino e a mantenere bassa la concentrazione ematica del colesterolo cattivo (LDL).
Grazie al contenuto elevato di polifenoli e terpeni, sostanze che hanno la capacità di bloccare la crescita di cellule tumorali, coloro che consumano abitualmente mandarini sono meno esposti al rischio di tumori, soprattutto dello stomaco e dell’esofago.
Inoltre uno studio recente, condotto da un team di ricercatori italiani dell’Università di Pisa, dimostra che la naringenina, uno speciale flavonoide contenuto nel mandarino, offre un’elevata protezione nei confronti del danno ischemico. Il meccanismo con cui questa preziosa sostanza agisce implica l’apertura di particolari canali del potassio (BK) presenti nella membrana interna dei mitocondri cardiaci.
Il frutto si conserva bene a temperatura ambiente per qualche giorno, ma se si vuole tenerlo per una settimana, va riposto in un luogo fresco o nel frigorifero.
Valori nutrizionali
100 g di mandarino contengono:
- Proteine: 0,9 g
- Lipidi: 0,3 g
- Glucidi: 17,6 g
- Acqua: 81,4 g
- Fibra totale: 1,7 g
- Fibre solubili: 0,67 g
- Fibre insolubili: 1,03 g
- Vitamine: A, B, C, PP
- Minerali: Ferro Potassio, Calcio, Fosforo
- Kcal: 72
In cosmesi
Sulla cute ha un effetto depurativo e drenante ma non solo, l’olio essenziale di mandarino è utilizzato per la cura della ritenzione idrica e degli inestetismi della cellulite; se adoperato per i massaggi corporei risulta molto efficace, tanto che a fine trattamento lascia la pelle vellutata e idratata.
Per il suo maggiore contenuto calorico (rispetto ad altri agrumi) chi segue una dieta dimagrante può consumare mandarini ma secondo le indicazioni del proprio nutrizionista; allo stesso modo devono fare attenzione alla quantità coloro che sono affetti da diabete.
Per approfondimenti:
- S. Del Principe, L. Mondo — Oli essenziali. Gli aromi della salute — Giunti Editore, 2001
- S. Colonna, G. Folco, F. Marangoni — I cibi della salute — Springer, 2012
- Testai L, et al. — The activation of mitochondrial BK potassium channels contributes to the protective effects of naringenin against myocardial ischemia/reperfusion injury — Biochem Pharmacol. 2013 Jun 1;85(11):1634-43. doi: 10.1016/j.bcp.2013.03.018