Sebbene non tutte le scuole buddhiste siano concordi nel seguire una dieta vegetariana, i monaci giapponesi vi si attengono rigorosamente: non mangiano né carne né pesce e neppure aglio, cipolla, porri ed erba cipollina.
Vorrei trasmettervi l’importanza del principio che è alla base dell’atto del cucinare, ossia «Preparare il cibo con cura e mangiare in tranquillità»: innanzitutto preparare un buon dashi, poi bollire le verdure, far cuocere il riso, e così via, senza preoccuparsi del tempo che passa, di quanto ci state impiegando. A mano a mano che avrete accumulato esperienza e vi sarete impratichiti, troverete che non solo il corpo, ma anche lo spirito ne trarrà giovamento.
Kakuho Aoe, monaco buddhista della scuola Jōdo Shinshū e cuoco del tempio Ryokusenji di Tōkyō, terrà una conferenza all’Istituto giapponese di cultura a Roma, lunedì 25 gennaio alle 18:30.
Per approfondimenti:
K. Aoe — La cucina del monaco buddhista — Vallardi, 2014