Pubblichiamo oggi il contributo della dottoressa Manuela Fè, Biologa Nutrizionista, sui fitoestogeni della soia
Tra i fitoestrogeni, sostanze che mimano gli effetti dell’estradiolo, gli isoflavoni sono quelli più comuni. Li troviamo in diverse piante, soprattutto nella soia e nel trifoglio rosso.
Si sente spesso parlare di questi composti e dei loro effetti benefici; esistono infatti in commercio molti integratori che forniscono una dose di isoflavoni tra 35 e 150 mg al giorno. Data la loro capacità di interagire con i recettori estrogenici ER alfa e ER beta, ci si chiede se queste sostanze abbiano o meno effetti avversi sull’organismo.
Oltre a cercare di rispondere a questa domanda mi piacerebbe approfondire quali sono, in concreto, i reali benefici che tali composti possono apportare alla nostra salute e che cosa dovrebbe spingerci ad assumerli come supplementi o a consumare più prodotti a base di soia.
Tra le proprietà più comunemente attribuite alla soia ci sono benefici per il sistema cardiovascolare (abbassamento del colesterolo LDL), aumento della densità minerale ossea, diminuzione dei sintomi della menopausa come caldane e altri disturbi. Cerchiamo di fare chiarezza.
Nel 1999 l’FDA (Food and Drug Adminstration) ha raccomandato il consumo di proteine della soia attribuendo loro la proprietà di abbassare il colesterolo LDL. La stessa proprietà non veniva però attribuita ai suoi isoflavoni. Da allora, la soia è considerata un alimento protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari. Alcuni studi hanno successivamente indicato che la quota di proteine della soia in grado di abbassare il colesterolo LDL è di circa di 25 g al giorno.
Già in precedenza, negli anni settanta e ottanta, erano stati condotti studi su pazienti affetti da ipercolesterolemia in cui la sostituzione di proteine della soia alle proteine animali determinava una sostanziale diminuzione del colesterolo LDL; a questi studi si contesta però che l’effetto benefico derivasse dal conseguente minore apporto di grassi saturi, dalla perdita di peso riscontrata nei pazienti e da altri fattori.
Più recentemente l’AHA (American Heart Association) ha riconosciuto comunque che assumere il 50% dell’apporto di proteine giornaliere sotto forma di proteine della soia ha un lieve effetto benefico sul colesterolo LDL; un effetto però molto modesto, tanto che non consiglia di assumere a questo scopo supplementi con proteine della soia, con o senza isoflavoni.
L’AHA considera invece benefico, per la salute cardiovascolare, il consumo di alimenti a base di soia (per esempio il tofu) per il loro contenuto in grassi polinsaturi, assenza di colesterolo, alto tenore di vitamine e minerali; soprattutto se questi prodotti sono usati in sostituzione di alimenti di origine animale, spesso ricchi di grassi saturi e colesterolo, oppure semplicemente per incrementare l’apporto proteico della dieta.
Per quanto riguarda le caldane e la perdita di massa ossea che caratterizzano la menopausa, l’AHA non riconosce alla soia e ai suoi componenti particolari effetti benefici; sottolinea inoltre come vi siano risultati discordanti in diversi studi sul fatto che queste sostanze possano essere benefiche o possano addirittura favorire il tumore al seno; anche per questo sconsiglia l’uso di integratori a base di isoflavoni.
Nel settembre 2015, l’EFSA (European Food Safety Authority), pur con la dovuta prudenza, ci tranquillizza sulla non pericolosità di questi supplementi, soprattutto riguardo ai tre principali organi bersaglio: tiroide, utero e mammella, in donne sane.
Nonostante esperimenti in vitro e su animali indichino una possibile inibizione della perossidasi tiroidea, l’EFSA ci assicura che non ci sono controindicazioni nell’assumere isoflavoni come supplementi in persone con normali funzioni tiroidee e che introducono iodio a sufficienza; ci dice inoltre che l’assunzione di isoflavoni, in donne sane, non comporta un aumento del rischio di cancro al seno e all’utero. L’EFSA, tuttavia, avverte che tale sicurezza non si può estendere a donne con una diagnosi o una storia di cancro estrogeno-dipendente, per le quali è consigliabile e preferibile non assumere tali supplementi.
Per quanto riguarda le altre azioni benefiche attribuite alla soia, l’Autorità Europea afferma che non ci sono prove sufficienti per dichiarare che gli isoflavoni abbiano un effetto né sul mantenimento della densità ossea né sul potere di alleviare caldane e sintomi della menopausa. È negativo anche il parere sulla capacità di abbassare colesterolo LDL da parte sia degli isoflavoni sia delle proteine della soia. Rimane da considerare se esistano altri effetti benefici che ne giustifichino l’utilizzo, magari come antiossidanti, ma anche qui l’EFSA ricorda che non ci sono studi che mettano in evidenza con certezza il potere antiossidante degli isoflavoni della soia o di altre sue componenti.
Fonti:
- Sacks FM, et al. — Soy protein, isoflavones, and cardiovascular health: an American Heart Association Science Advisory for professionals from the Nutrition Committee — Circulation. 2006 Feb 21;113(7):1034-44
- Taku K, et al. — Extracted or synthesized soybean isoflavones reduce menopausal hot flash frequency and severity: systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials — Menopause. 2012 Jul;19(7):776-90. doi: 10.1097/gme.0b013e3182410159
- EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies — Scientific Opinion on the substantiation of health claims related to soy isoflavones and protection of DNA, proteins and lipids from oxidative damage, maintenance of normal blood LDL cholesterol concentrations, reduction of vasomotor symptoms associated with menopause, maintenance of normal skin tonicity, contribution to normal hair growth, “cardiovascular health”, treatment of prostate cance and “upper respiratory tract” pursuant to Article 13(1) of Regulation (EC) — EFSA Journal 2011;9(7):2264
- EFSA panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies — Scientific Opinion on the substantiation of health claims related to soy isoflavones and maintenance of bone mineral density and reduction of vasomotor symptoms associated with menopause (further assessment) pursuant to Article 13(1) of Regulation (EC) No 1924/2006 — EFSA Journal 2012;10(8):2847
- EFSA Panel on Food Additives and Nutrient Sources added to Food — Risk assessment for peri- and post-menopausal women taking food supplements containing isolated isoflavones — EFSA Journal 2015;13(10):4246