Il nome del genere Thymus deriva dall’originale greco thymòs che, tra gli altri, ha anche il significato di “anima, vita, soffio vitale”.
Il timo (Timus vulgaris) appartiene alla famiglia delle Labiate. Il genere di appartenenza annovera ben 350 specie di sempreverdi. È un arbusto perenne con fusti ramosi e sinuosi lunghi fino a 30 cm e piccole foglie opposte e lanceolate. I fiori di colore bianco, rosa o lilla, appaiono dalla primavera all’inizio dell’autunno riuniti in spighe. Il suo habitat naturale è nei terreni aridi dei litorali.
Le foglie e le sommità fiorite si conservano previa essiccazione in luoghi asciutti e aerati.
Ne esistono numerose specie e sottospecie.
Descritto dagli autori più antichi, fra cui il filosofo greco Teofrasto, il timo era conosciuto, apprezzato e utilizzato in tutto il bacino del Mediterraneo, sin dall’epoca degli Egizi, che lo impegnavano, in particolare, nell’imbalsamazione delle mummie.
I Romani ne ricavavano un vino medicinale che usavano nei sacrifici agli dei e i soldati si bagnavano nell’acqua di timo per infondersi coraggio e vigore.
I Cartaginesi ne sfruttavano, invece, le proprietà antisettiche e cicatrizzanti per ottenere, mischiandolo al grasso di capra, una crema per arrestare il sangue delle ferite in battaglia.
Nel Medioevo le dame ricamavano spighe di timo sulle insegne dei loro cavalieri affinché le virtù eroiche della pianta li accompagnassero in battaglia, rendendoli più forti e invincibili.
In Gran Bretagna, per contro, il timo perdeva le sue caratteristiche battagliere per ingentilirsi e diventare il fiore prediletto delle fate.
Uso in Cucina
Si utilizza sia fresco sia essiccato, grazie al suo potere antisettico è ottimo anche come conservante, per tenere lontano la muffa, se aggiunto alle carni, soprattutto affumicate, e alle salamoie; è essenziale nei court-bouillon dei pesci, nelle conserve in salamoia; si adatta molto bene nei ripieni, nelle salse, nelle minestre ed è ottimo aggiunto agli arrosti di carni rosse e nelle marinature di carne e pesce.
Principi attivi
L’olio essenziale è costituito principalmente da timolo e carvacrolo, tannini, resine, polifenoli come la luteolina, molto rappresentata nel timo.
Benefici
Studi preclinici hanno dimostrato che la luteolina svolge un’azione antiossidante, antinfiammatoria, antimicrobica e antitumorale. Si è potuto osservare che la luteolina ha una forte capacità di inibire l’angiogenesi e di indurre l’apoptosi, svolgendo così una chiara attività di prevenzione.
Curiosità
Numerose specie sono piante mellifere; il miele prodotto è particolarmente profumato, per cui viene utilizzato anche in profumeria e nella produzione di saponi.
Fonte:
López-Lázaro M — Distribution and biological activities of the flavonoid luteolin — Mini Rev Med Chem. 2009 Jan;9(1):31-59