Cominciai a comprendere che i più grandi mistificatori della dieta mediterranea fossimo proprio noi italiani, quando lessi Abbasso la dieta mediterranea di Paolo Guzzanti, giornalista, scrittore, nonché medico. Un libro che, in poco più di 100 pagine effettive, ritorna più volte sullo stesso concetto legato all’impatto di pasta e altri farinacei sull’insulina, e sulla conseguente deposizione di grasso. La dieta mediterranea è questo? È solo un generoso piatto di pastasciutta? Correva l’anno 2009 e di lì al successivo 2010 proprio la dieta mediterranea, di cui Guzzanti si ergeva a detrattore, venne inserita tra i patrimoni immateriali dell’umanità UNESCO.
Fu il celeberrimo Seven countries study del biologo Keys che, indagando dal dopoguerra e per oltre vent’anni 12.770 uomini di età fra 40 e 59 anni, in sette Paesi (Olanda, Finlandia, Grecia, Yugoslavia, Italia, Giappone e USA), associò alla dieta mediterranea conclusioni a dir poco straordinarie e innovative, almeno per i tempi. Le benefiche proprietà degli alimenti vegetali come olio d’oliva, frutta, verdura, legumi, cereali integrali tipici del bacino del mediterraneo, si rivelarono protettive per la genesi dell’aterosclerosi e di molte patologie cardiovascolari.
Da allora il ruolo preventivo sulla salute pubblica della dieta mediterranea è stato indagato più volte, con nuove conferme. Una metanalisi italiana di studi prospettici di coorte pubblicata sul British Medical Journal nel 2008 e poi ampliata e aggiornata sull’American Journal of Clinical Nutrition nel 2010, ha tratto le seguenti conclusioni. Una stretta aderenza alla dieta mediterranea, caratterizzata dall’abbondanza di alimenti di origine vegetale, è associata a un miglioramento dello stato di salute con una riduzione della probabilità di decesso del 9%, una riduzione delle malattie cardiovascolari del 9%, una flessione delle patologie cronico-degenerative del 6% e, infine, una riduzione del morbo di Parkinson e Alzheimer del 13%.
Cosa c’entrano pane, pasta e pizza osteggiati da Guzzanti, con i variegati e numerosi alimenti vegetali alla base della dieta originaria di Keys? A onor del vero, le risposte chiare e incontrovertibili si ottengono solo risalendo alla fonte. Andiamo quindi a sfogliare idealmente il bel libro con annesso ricettario pubblicato proprio da Ancel Keys e dalla moglie Margaret, Mangiare bene e stare bene (con la dieta mediterranea), edito in Italia da Piccin nel lontano 1962 e ristampato, per nostra fortuna, nel 2009.
Il libro riporta 21 ricette a base di farinacei tra cui semolino, gnocchi di patate, cannelloni, polenta, risotti vari e spaghetti con le vongole. Le patate sono l’ingrediente principale di 9 piatti. Le specialità con riso sono racchiuse in altre 10 ricette. Di contro ben 77 ricette sono dei secondi piatti a base di pesce, molluschi e crostacei o carni bianche magre, alcune di queste prevedono anche cuore, trippa e fegato. Le preparazioni a base di uova sono due. Le ricette a base di legumi assoluti sono 12. Le minestre, sempre a base di legumi, verdure, ortaggi sono 35. La pizza compare 2 volte. Una pioggia di preparazioni è dedicata alle verdure, per altro una costante che condisce moltissimi piatti. Non mancano i dolci, per di più a base di frutta, come mele e arance al forno.
Dov’è la monotona onnipresenza di pizza e pastasciutta?
Non ci stiamo solo allontanando dalla nostra mediterraneità, con l’incrementato consumo di carni rosse, affettati, dolciumi, zuccheri semplici e formaggi. Abbiamo travisato, o ancor peggio mai saputo, il reale e originario significato di dieta mediterranea. Essa è fatta di piatti poveri in calorie e sazianti come le minestre, gli ortaggi, i legumi, il pesce, le carni magre e la frutta. Il pane è spesso raffermo e a basso indice glicemico, i cereali e i primi piatti sono ricchi di verdure.
I miei genitori, pugliesi, che hanno vissuto gli anni sessanta nel Sud di Keys, ricordano ancora con un sorriso le copiose e gustosissime porzioni di pastasciutta, lasagne, cannelloni e gnocchi dei giorni di festa.
Fonti:
- P. Guzzanti — Abbasso la dieta mediterranea — Aliberti, 2009
- A. Keys — Seven countries: a multivariate analysis of death and coronary heart disease — Cambridge, MA: Harvard University Press, 1980.
- Sofi F, et al. — Adherence to Mediterranean diet and health status: meta-analysis — BMJ. 2008 Sep 11;337:a1344. doi: 10.1136/bmj.a1344
- Sofi F, et al. — Accruing evidence on benefits of adherence to the Mediterranean diet on health: an updated systematic review and meta-analysis — Am J Clin Nutr. 2010 Nov;92(5):1189-96. doi: 10.3945/ajcn.2010.29673
- A e M. Keys — Mangiare bene e stare bene (con la dieta mediterranea) — Piccin, 2009