Pubblichiamo oggi l’articolo della dottoressa Antonella Candeloro, Biologa Nutrizionista, sulla portulaca
La Portulaca (Portulaca oleracea L.) è una pianta erbacea succulenta della famiglia delle Portulacaceae, diffusa in tutto il mondo dall’Asia al Nord America, dall’Europa all’Africa e all’Australia. In Italia la si vede crescere come pianta spontanea un po’ su tutto il territorio e spesso viene estirpata perché considerata infestante.
In realtà la Portulaca meriterebbe di essere maggiormente tenuta in considerazione sia dagli agricoltori sia, in particolare, dai nutrizionisti perché ricchissima di proprietà nutritive e antiossidanti.
Non è difficile da riconoscere: ha fusti di un rosso evidente e carnosi, le foglie sono verdi e appiattite, il portamento è prostrato. La fioritura va da maggio a settembre, i fiori sbocciano dai rami come roselline dai colori vivaci e sono aperti durante il giorno per poi chiudersi al tardo pomeriggio.
L’uso della Portulaca è antico e si fa risalire già all’antico Egitto. Nel Mediterraneo pare fosse coltivata nel Medioevo ma oggi si è persa questa abitudine. È un rimedio tradizionale della medicina Cinese per il trattamento dell’ipotensione, del diabete, della diarrea, della dissenteria, talmente utilizzata da essere considerata “la verdura per la lunga vita”1.
Da un punto di vista nutrizionale questa pianta ha delle caratteristiche davvero rilevanti: è molto ricca di Vitamina A (uno dei contenuti più elevati fra i vegetali a foglia verde), contiene anche Vitamina C e Vitamine del gruppo B. Ha un buon contenuto di magnesio, calcio, fosforo e ferro2. La Portulaca possiede anche notevoli proprietà antiossidanti dovute alla presenza di alfa-tocoferolo, acido ascorbico, beta-carotene e glutatione3.
La dignità nutrizionale più importante per questa pianta risiede nel notevole contenuto di omega 3: acidi grassi polinsaturi detti “essenziali” in quanto l’organismo umano non è in grado di produrli e vanno ingeriti con gli alimenti. Vari studi hanno dimostrato come la Portulaca sia una delle fonti più rilevanti di omega 3 fra le piante a foglia verde. In particolare essa ha il più alto contenuto di acido alfa-linolenico (ALA) fra i vegetali commestibili a foglia verde4. L’ALA è un acido grasso omega 3 essenziale che viene trasformato, nel corpo umano, in acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA). La pianta contiene inoltre anche piccole quantità di DHA.
Proprio grazie alle sue notevoli caratteristiche e al suo rilevante contenuto in omega 3, la Portulaca potrebbe essere considerata un’importante fonte di acidi grassi essenziali, in particolare per le diete vegetariane e vegane. Gli studi scientifici mostrano che questa comune pianta antica ha delle proprietà davvero non comuni e potrebbe essere considerata come un cibo del futuro. Insieme alle piante officinali, sul nostro balcone, possiamo quindi pensare di coltivare anche una bella piantina di Portulaca.
Dottoressa Antonella Candeloro
Fonti:
- Zhou YX, et al. — Portulaca oleracea L.: a review of phytochemistry and pharmacological effects — Biomed Res Int. 2015;2015:925631. doi: 10.1155/2015/925631
- USDA — National Nutrient Database for Standard Reference Release 28
- Uddin MK, et al. — Purslane weed (Portulaca oleracea): a prospective plant source of nutrition, omega-3 fatty acid, and antioxidant attributes — ScientificWorldJournal. 2014 Feb 10;2014:951019. doi: 10.1155/2014/951019
- Simopoulos AP — Omega-3 fatty acids and antioxidants in edible wild plants — Biol Res. 2004;37(2):263-77