Ingredienti per 4 persone
- 300 g di riso
- 2 cucchiai di olio
- 20 g di burro
- 2 porri grandi
- 150 g di prosciutto crudo tagliato a listarelle fini
- 300 cl di brodo vegetale
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- 50 g di formaggio grana grattugiato
- un cucchiaio di prezzemolo tritato
Preparazione
In una pentola fare scaldare il brodo (per far prima, io lo scaldo nel microonde in una brocca di vetro pirex o di altro materiale idoneo).
Tagliare i porri ad anello, sia la parte bianca sia le foglie più tenere della parte verde.
Nel frattempo, porre in una casseruola l’olio e lasciarvi stufare i porri con il prosciutto.
Quando i porri cominceranno ad ammorbidirsi, unire a pioggia il riso, mescolare e farlo tostare.
Bagnare con il vino bianco e lasciare evaporare a fuoco vivace.
Aggiungere il brodo caldo, poco per volta e mescolare ripetutamente facendolo assorbire ogni volta.
Quando il riso sarà cotto, spegnere il fuoco e mantecare con il burro e il formaggio grattugiato.
Mescolare, lasciare riposare un paio di minuti, aggiungere il prezzemolo tritato, quindi servire.
Il porro, più delicato della cipolla, ha però molte delle sue proprietà drenanti e disintossicanti. Non è un’ortaggio particolarmente presente nella cucina del centro Italia, ma può essere utilizzato in minestre, minestroni, sughi o risotti da coloro che non sopportano il gusto troppo forte della cipolla.
L’aggiunta di prosciutto crudo (io avevo trovato un pezzo di gambuccio dal salumiere) e di formaggio grana completa il piatto con le proteine necessarie per un piatto unico. Poiché questi due ingredienti sono ricchi di sale, è meglio utilizzare brodo vegetale non salato.
In realtà la mia idea originale era di usare l’orzo perlato invece del riso, ma ci vuole un po’ più tempo (dai 30 ai 45 minuti di cottura) oppure bisogna essere abili con la pentola a pressione (circa 20 minuti di cottura, dopo il fischio). La quantità degli ingredienti è analoga, probabilmente ci vuole un po’ più di brodo per via della cottura più lunga. L’orzo è più digeribile del riso e sembra meglio tollerato a livello intestinale anche da chi non riesce a mangiare il riso.