Pubblichiamo oggi il contributo della dottoressa Sarah di Lauro che ci parla di prevenzione
È ormai comprovato da numerosi studi il ruolo fondamentale che può avere l’alimentazione nella prevenzione dello sviluppo tumorale. Anche se non possono essere considerati come aspetti curativi, nutrirsi in modo sano e aderire quanto più possibile a uno stile di vita attivo rappresentano delle ottime armi per salvaguardare la nostra salute.
Si discute ampiamente su quali e quanti alimenti possano nuocere o meno, ma i gruppi alimentari da cui si può trarre maggiormente beneficio possono essere riassunti come segue.
- I cereali integrali: grazie alla cospicua presenza di fibre che riducono il carico glicemico e migliorano la sensibilità all’insulina, influenzano la produzione del fattore di crescita IGF-1 (somatomedina), i cui alti livelli ematici sembrano correlati a un aumento del rischio di cancro. Le fibre possono proteggere dal cancro del colon-retto aumentando la massa fecale e riducendo dunque il tempo di contatto delle sostanze cancerogene con la mucosa del colon. Inoltre, è stato suggerito che le fibre potrebbero influenzare i livelli e la disponibilità di ormoni stereoidei nel tumore al seno.
- Il consumo di pesce, soprattutto quello azzurro: tramite il suo buon contenuto di acidi grassi polinsaturi omega 3, rappresenta un indicatore dietetico favorevole riguardo al rischio di sviluppare diversi tipi di tumore.
- È auspicabile, inoltre, un maggiore consumo di carne bianca rispetto a quella rossa. Durante la cottura, inoltre, si possono produrre composti mutageni, come le amine eterocicliche, soprattutto se avviene alla griglia o su carbone. Attenzione anche agli additivi alimentari, come nitriti e nitrati, che spesso vengono usati per la conservazione della carne e il mantenimento del colore rosso.
- Tra i condimenti è da preferirsi l’olio extravergine di oliva a crudo, grazie al suo ricco contenuto di agenti antiossidanti naturali, di acido oleico e di svariate vitamine.
- Molto forti e ben documentati sono gli indizi circa una correlazione tra cancro e alcol; il suo eccessivo consumo può avere diversi effetti, come ad esempio una riduzione dei folati, un’alterazione della composizione dei sali biliari e un’interazione con specifici fattori (come il citocromo P450) coinvolti nella genesi tumorale. Una molecola “buona” contenuta nel vino rosso (derivante soprattutto dalla buccia dell’uva) è il resveratrolo, un polifenolo con buone proprietà anticancerogene.
È dunque ampiamente documentato come la dieta mediterranea — caratterizzata da un buon consumo di carboidrati (soprattutto integrali), legumi, carne in modeste quantità, pesce, verdura, frutta e prediligendo come principale condimento l’olio extravergine di oliva a crudo — possa aver avuto un ruolo importante nel determinare una minore incidenza di malattie cardiovascolari e nel diminuire il rischio di alcune forme neoplastiche (come il cancro al seno, al colon-retto e alla prostata).
Fonti:
- Bonaccio M, et al. — Adherence to a Mediterranean diet is associated with a better health-related quality of life: a possible role of high dietary antioxidant content — BMJ Open. 2013 Aug 13;3(8). pii: e003003. doi: 10.1136/bmjopen-2013-003003
- Pericleous M, et al. — Diet and supplements and their impact on colorectal cancer — J Gastrointest Oncol 2013;4(4):409-423. doi: 10.3978/ j.issn.2078-6891.2013.003
- Bosetti C, et al. — Diet and cancer in Mediterranean countries: carbohydrates and fats — Public Health Nutr. 2009 Sep;12(9A):1595-600. doi: 10.1017/S1368980009990425
- Luo H, et al. — Resveratrol Induces Premature Senescence in Lung Cancer Cells via ROS-Mediated DNA Damage — PLoS One. 2013;8(3):e60065. doi: 10.1371/journal.pone.0060065