Molti, come me, passati i 40 anni, cominciano a sentire qualche doloretto nel fare alcuni movimenti, soprattutto quelli che interessano l’articolazione dell’anca, del ginocchio o della colonna vertebrale. La diagnosi del medico è spesso “artrosi” e la terapia dipende dalla gravità dei sintomi. Ma prima che i sintomi peggiorino, quando ancora le difficoltà motorie sono ridotte, è possibile aiutarsi con una dieta adeguata?
In genere la prima cosa che raccomanda qualsiasi medico è quella di perdere peso, perché sicuramente ha un ruolo sulla meccanica dell’articolazione: più il peso è alto, più i movimenti sono faticosi. Ma basta, ad esempio, perdere 5 kg per diminuire del 50% il rischio di sviluppare artrosi al ginocchio. Però non è solo per questo: l’obesità è una condizione complessa, che stimola il livello infiammatorio globale dell’organismo.
Inoltre, una dieta ricca di grassi, soprattutto grassi saturi, accelera la progressione della malattia, più del solo sovrappeso. Al contrario i grassi polinsaturi (PUFA) e omega 3, hanno mostrato un effetto protettivo anche in vitro e nei modelli sperimentali. I modelli animali sembrano inoltre indicare una correlazione tra propensione al diabete di tipo 2 e comparsa di artrosi: anche se nell’uomo il dato non è altrettanto evidente, questo dato è sufficiente per consigliare a tutti i soggetti a rischio di fare attenzione a prevenire entrambe le patologie.
L’assunzione di vitamina C, probabilmente grazie alle sue proprietà antiossidanti, rallenta la progressione di una condizione iniziale; inoltre è attiva nella formazione del collagene e quindi nella riparazione delle articolazioni sofferenti. Anche la vitamina E, forse per la sua attività antinfiammatoria mirata sulla formazione di acido arachidonico, si è mostrata efficace. Infine la carenza di vitamina D, implicata nella formazione del tessuto osseo, sembra ostacolare la corretta risposta dell’osso e predisporre al peggioramento della condizione. Non esistono però studi clinici decisivi che dimostrano l’attività degli integratori alimentari, comprese queste vitamine.
Da queste informazioni possiamo comunque confermare che il controllo del peso è indispensabile, anche per prevenire obesità e diabete, e che una dieta che protegge le articolazioni deve essere povera di grassi animali e trans, ricca di grassi vegetali, con abbondanza di frutta e verdura, cereali integrali, latticini parzialmente scremati. Le fonti proteiche principali dovrebbero essere varie con prevalenza di carni magre, carni bianche, legumi, uova e frutta secca in seme (come le noci). Indispensabile evitare di aggiungere zucchero o sale, limitare il consumo di alimenti dolci, farine raffinate o alimenti salati.
Non vi sembra che stiamo parlando della dieta mediterranea?
Per approfondimenti:
- Ministero della Salute — Artrosi
- Brosseau L, et al. — Ottawa Panel Evidence-Based Clinical Practice Guidelines for the Management of Osteoarthritis in Adults Who Are Obese or Overweight — PHYS THER June 2011 91:843-861; published ahead of print April 14, 2011, doi:10.2522/ptj.20100104
- Mcalindon T, et al. — Nutrition: risk factors for osteoarthritis — Ann Rheum Dis 1997;56:7 397-400 doi:10.1136/ard.56.7.397
- Ameye LG — Osteoarthritis and nutrition. From nutraceuticals to functional foods: a systematic review of the scientific evidence — Arthritis Research & Therapy 2006, 8:R127 doi:10.1186/ar2016
- Mooney RA, et al. — High-fat diet accelerates progression of osteoarthritis after meniscal/ligamentous injury — Arthritis Research & Therapy 2011, 13:R198 doi:10.1186/ar3529
- NIAMS — Healthy Joints Matter — NIH Publication No. 11–7578 (J) August 2012
- National Center for Complementary and Alternative Medicine (NCCAM) — 6 Things You Should Know About Dietary Supplements for Osteoarthritis — last modified May 22, 2014