Da decenni gli studiosi mettono sotto la lente d’ingrandimento l’alimentazione, correlandola con i problemi cardiocircolatori: infarti, trombi e ictus sono la prima causa di morte al mondo1 e l’alimentazione gioca un ruolo importante nella prevenzione di queste malattie.
Uno dei primi indiziati di queste ricerche è stato il contenuto di grassi nella dieta, in particolare di grassi saturi: ancora oggi infatti le linee guida suggeriscono di mantenere basso il contenuto di questi nutrienti, per esempio nei LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) del 2014, i più recenti, si suggerisce di non superare il 10% di calorie totali da grassi saturi, e di rimanere nell’intervallo tra il 20 e il 35% per i grassi totali nella popolazione adulta2.
Ultimamente però questo legame è messo in discussione da più parti. Una nota sul sito dell’Università di Harvard, per esempio, ci riporta la notizia3 di una metanalisi che non trova una correlazione evidente tra il contenuto di grassi saturi e i problemi cardiaci: secondo questo studio i grassi saturi sono innocenti4. La stessa nota di Harvard però giudica inattendibile questa metanalisi per una serie di errori procedurali nell’analisi statistica. Insomma, il dibattito è tutt’altro che concluso.
Riguardo ai problemi cardiovascolari c’è però un altro fattore da considerare: il contenuto di zuccheri nella dieta. Anche questi, in particolare gli zuccheri semplici, nei LARN sono molto limitati5: si consiglia infatti di non superare il 15% dell’apporto calorico quotidiano negli adulti.
Un recente studio pubblicato sul «Journal Progress in Cardiovascular Diseases»6 si chiede se l’impatto degli zuccheri abbia maggiori o minori effetti rispetto a quello dei grassi e la risposta è sorprendente: gli zuccheri, in particolare quelli semplici come lo zucchero da tavola, hanno un impatto maggiore rispetto ai grassi saturi. Quando in una dieta, ci dicono i ricercatori, gli zuccheri semplici sostituiscono i grassi saturi, l’effetto sui livelli di colesterolo nel sangue (che è direttamente correlato alla probabilità di avere problemi cardiocircolatori) è peggiore: il colesterolo buono è più basso e quello cattivo è più alto. Non solo: sostituendo i grassi saturi con gli zuccheri semplici risultano alterati anche i valori dei trigliceridi, gli acidi urici, la resistenza insulinica e la funzionalità delle piastrine. Di contro, consumare una dieta ad alto contenuto di grassi saturi aumenta la concentrazione di tutto il colesterolo, sia quello cattivo sia quello buono.
I ricercatori parlano in particolare di eccesso di fruttosio, che è un componente dello zucchero da tavola, ingrediente principale di alcuni sciroppi e dolcificanti e venduto anche come zucchero bianco. L’eccesso di questo zucchero causa il cosiddetto fegato grasso, ovvero più tecnicamente epatosteatosi, che in inglese è indicata con la sigla NAFLD (Non-Alcoholic Fatty Liver Disease), altro fattore di rischio per i problemi cardiaci. Inoltre, una dieta ricca in zuccheri aggiunti predispone al diabete, che è un altro fattore di rischio importante per la salute del cuore.
I ricercatori concludono con il suggerimento di preferire cibi grezzi, poco lavorati, piuttosto che quelli ultraraffinati contenenti molti zuccheri aggiunti. Personalmente, aggiungo di non preoccuparsi del fruttosio contenuto nella frutta, che se consumata regolarmente apporta molti più benefici che problemi in quanto il contenuto di zuccheri è basso. Piuttosto va fatta molta attenzione allo zucchero bianco, allo zucchero di canna, allo zucchero integrale, al miele, agli sciroppi e al fruttosio purificato: questi alimenti andrebbero evitati quanto più possibile.
Bibliografia
- World Health Organization — The top 10 causes of death
- LARN — Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: LIPIDI
- Harvard School of Public Health — Dietary fat and heart disease study is seriously misleading
- Chowdhury R, et al. — Association of dietary, circulating, and supplement fatty acids with coronary risk: a systematic review and meta-analysis — Ann Intern Med. 2014 Mar 18;160(6):398-406. doi: 10.7326/M13-1788
- LARN — Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana: CARBOIDRATI E FIBRA ALIMENTARE
- DiNicolantonio JJ, et al. — The Evidence for Saturated Fat and for Sugar Related to Coronary Heart Disease — Prog Cardiovasc Dis. 2015 Nov 14. pii: S0033-0620(15)30025-6. doi: 10.1016/j.pcad.2015.11.006