Anche in questo caso, però, gli esseri umani non sono gli unici a reagire alla dolcezza per assumere il massimo di energia. Per esempio, nelle piante che effettuano la fotosintesi, gli zuccheri aumentano durante il giorno e diminuiscono di notte: erbivori come le mucche, le capre, i cavalli e i conigli mostrano di preferire il foraggio tagliato verso sera, che conserva una più elevata quantità di zuccheri. Carnivori come i gatti, invece, sono indifferenti ai sapori dolci (almeno a basse concentrazioni), a riprova che questo gusto è in primo luogo importante come indicatore del grado di maturazione e del tasso di zuccheri delle piante.
L’uomo come onnivoro deve affrontare un dilemma: ricavare energia da più nutrienti e più fonti alimentari, ma allo stesso tempo prestare attenzione alle insidie che i cibi potrebbero sottendere. I sapori aiutano l’uomo a difendersi e a meglio sopravvivere. Il dolce è piacevole perché spesso associato a fonti energetiche come gli zuccheri e l’amaro repelle poiché potrebbe essere associato a cibi che veicolano tossine. Un libro che è in realtà un viaggio tra gusto e sapori, i cui significati per l’uomo vengono spiegati in chiave scientifica ed evolutiva.
Per approfondimenti:
J. Prescott — Questione di gusto — Sironi, 2013