Perché da un certo periodo storico la scienza entra prepotentemente in cucina? […] In tempi più recenti, il caso della fusione fredda offre uno degli esempi più interessanti dell’accostamento della scienza alle pratiche culinarie.
Il caso risale al 1989, quando il chimico americano Stanley Pons e il suo collega britannico Martin Fleischmann annunciano di aver ottenuto fusione nucleare a basse temperature attraverso un inedito procedimento elettrolitico, peraltro con mezzi economici e apparecchiature sperimentali limitate. La scoperta suscita immediatamente grande scalpore tra gli specialisti e nei mass media di tutto il mondo; un fisico americano, Steven Jones, sostiene di aver ottenuto lo stesso risultato prima dei due chimici e oltre sessanta laboratori nel mondo annunciano di aver replicato l’esperimento con risultati simili.
Tuttavia, le critiche si intensificano e gran parte della comunità dei fisici giunge a considerare in modo estremamente critico l’esperimento di Pons e Fleischmann. […]
Questa fusione fredda… fa affiorare forse in noi un’idea di cono alla crema e cioccolato… Si tratta a quanto pare della più grande scoperta del secolo, anzi di tutta la storia dell’umanità, ma appunto per questo fa piacere potersela figurare in un contesto per così dire casalingo.
Il titolo del libro deriva da un aneddoto su Newton che si distraeva tanto durante i suoi esperimenti da dimenticare di mangiare: non mangiò il pollo quando, invitato dall’amico William Stukeley, osservando le ossa avanzate dalla cena di costui, credette di aver già mangiato.
Tra i racconti anche quello di un pollo che Bacone coprì con neve e ghiaccio per dimostrare l’efficacia del freddo per la conservazione degli alimenti e per questo, purtroppo, essendosi esposto a una tempesta di neve morì di polmonite.
Pollo ancora nella ripresa televisiva del ministro Alemanno e del premier turco Erdogan, che lo mangiano per rassicurare sull’inesistenza del pericolo di contagio di influenza aviaria.
L’autore ha raccolto una miniera di curiosità che legano la scienza alla cucina e con un’avvincente lettura, ironica e rigorosa ma anche divertente, trasforma l’arte culinaria in uno strumento di divulgazione scientifica.
Per approfondimenti:
M. Bucchi — Il pollo di Newton — Guanda, 2013