Ognuna di queste giornate a tema ha uno scopo: la giornata mondiale per l’ambiente vuole analizzare in modo approfondito i grandi temi ambientali e portarli all’attenzione di tutti, stimolando concrete politiche di intervento e azione.
Questa giornata è stata istituita nel 1972 dalle Nazioni Unite e quest’anno il tema portante è quello del Food Waste (lo spreco alimentare), uno dei grandi paradossi del nostro pianeta: la ricchezza e le risorse alimentari ci sono, ma sono mal distribuite. Lo spreco si ha lungo tutta la filiera agroalimentare e, pur non essendoci dati omogenei e confrontabili, si stima (dati FAO 2011) che ogni anno vengano buttati 1,3 miliardi di tonnellate di cibo (corrispondenti a un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano). Meno della metà dell’equivalente calorico dei prodotti coltivati a scopo alimentare viene direttamente consumato dall’uomo, il resto è spazzatura.
Il motto è: Think Eat Save.
Pensare al modo in cui usufruiamo delle risorse, non solo alimentari, evitando comportamenti irresponsabili. Ciò a partire dalle prime fasi della filiera agroalimentare, come ad esempio dalla semina.
Mangiare come atto di sostentamento necessario per il nostro organismo, evitando sprechi insensati, come scartare sul campo il cibo che non soddisfa i requisiti estetici richiesti dal consumatore. Ogni anno, in media, un italiano butta via più di 100 kg di cibo che possono essere drasticamente ridotti semplicemente leggendo bene le etichette (ad esempio per capire come conservare correttamente l’alimento) e pianificando la spesa in modo attento e consapevole.
Salvare e preservare il più possibile quello di cui disponiamo, nel rispetto della popolazione globale, della nostra salute e del nostro pianeta. Ciò anche attraverso politiche di recupero del cibo non più utilizzabile dall’uomo (come mangime, ad esempio, o per produrre bioenergia).
In Italia sono nate diverse iniziative tra cui la Last Minute Market (LMM), una società spin-off dell’Università di Bologna, nata come attività di ricerca e diventata una realtà imprenditoriale volta al recupero, in totale sicurezza, dei beni invenduti o non commercializzabili (eccedenze di attività commerciali o produttive, prodotti non raccolti, pasti pronti recuperati dalla ristorazione scolastica o ospedaliera) a favore di enti caritativi.
Ma possiamo fare qualcosa anche noi come singoli, mettendo un po’ di fantasia nell’utilizzare in modo alternativo gli avanzi e creare gustose ricette con gli ingredienti che abbiamo a disposizione.
Fonti:
- Barilla Center for Food & Nutrition — World Environment Day 2013
- Barilla Center for Food & Nutrition — Lo spreco alimentare: cause, impatti e proposte
- UNEP (United Nations Environment Programme) — World Environment Day
- Last Minute Market