Emesso dalle Poste della Malesia il 6 febbraio 1976 all’interno di una serie di tre francobolli in occasione del 75° anniversario dell’Institute for Medical Research di Kuala Lumpur.
Il tema è la prevenzione della carenza di tiamina (o vitamina B1) che provoca il beri-beri, una malattia già nota in Cina fin dal 2600 a.C. e ancora presente nel Sud-est asiatico, dove alcune popolazioni si alimentano quasi esclusivamente di riso brillato.
Il beri-beri si manifesta con perdita di peso e astenia a cui fanno seguito ben più gravi disturbi a carico del sistema nervoso e cardiovascolare che portano a morte se non trattati con un’adeguata integrazione.
La vitamina B1 è solubile in acqua, stabile alla luce, all’aria e all’acidità, mentre si perde quasi completamente (fino all’80%) con la cottura.
La sua solubilità ne determina il passaggio in acqua durante il lavaggio degli alimenti (per esempio sciacquando il riso prima della cottura) oppure con il semplice blanching delle verdure.
La vitamina B1 è presente in tutti gli alimenti, ma principalmente nelle carni, nei legumi e nei cereali integrali. Nel nostro organismo non ne esistono riserve significative (solo una piccola quantità proviene dalla flora intestinale) per cui deve essere introdotta quotidianamente con gli alimenti.
Nella revisione 2012 dei LARN l’assunzione raccomandata di tiamina per la popolazione è di 1,2 mg per gli uomini e 1,1 mg per le donne (1,4 se in gravidanza o allattamento).
La carenza di tiamina è rara nei paesi industrializzati, ma non completamente assente: la comune alimentazione copre il fabbisogno appena nei limiti, per cui può instaurarsi una ipovitaminosi in caso di cattivo assorbimento intestinale. Una carenza può manifestarsi anche nell’alcolismo cronico e in rari casi di bypass gastrico in seguito a interventi miranti alla risoluzione chirurgica dell’obesità.
Per approfondimenti:
- M. La Guardia, et al. — Fondamenti di scienza dell’alimentazione — Edises, 2010
- LARN — Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. Revisione 2012 — Società Italiana di Nutrizione Umana