Cibo per frustrazione
Spesso il mangiare oltremisura è il risultato di una compulsione psicologica. Questo potrebbe essere favorito da frustrazione, depressione, insicurezza o, nei bambini, semplicemente dal desiderio di fermare un ansiogeno rimprovero materno. Alcune famiglie ripongono un’enfasi eccessiva sul cibo: incentrando conversazioni su questo e ricche leccornie sono offerte in dono o negate come punizione. Il risultato, come afferma Jolliffe1, è che «I ragazzi acquisiscono la sensazione che il cibo sia lo scopo della vita». Il cibo potrebbe agire come un sedativo, dando un transitorio conforto emotivo, proprio come per alcune persone fa l’alcol.
Food for Frustration
Far more frequently, overeating is the result of a psychological compulsion. It may be fostered by frustration, depression, insecurity or, in children, simply by the desire to stop an anxious mother’s nagging. Some families place undue emphasis on food: conversations center on it, and rich delicacies are offered as rewards, withheld as punishment. The result says Jolliffe: «The child gains the feeling that food is the purpose of life». Food may act as a sedative, giving temporary emotional solace, just as, for some people, alcohol does.
Fonte:
- TIME the weekly newsmagazine, 13 gennaio 1961, pag. 49
- Norman Jolliffe, cardiologo, all’epoca Direttore del Bureau of Nutrition, Department of Health, City of New York (deceduto il 1 Agosto 1961)