Il Transkei, che letteralmente significa “al di là del fiume Kei”, nel periodo dell’apartheid era uno dei bantustan sudafricani; riassorbito nel 1994 all’interno dello stato Sudafricano, ha emesso il 29 marzo 1990 una serie di quattro francobolli sotto la denominazione «Grandi pionieri della medicina». Un filo rosso lega queste quattro figure: lo studio e la cura del diabete.
Il primo francobollo dell’emissione raffigura Aretaeus (130-200), discepolo di Ippocrate e contemporaneo di Galeno, originario della provincia romana della Cappadocia, in Asia Minore. È stato il primo a fornire una descrizione accurata dei sintomi e a usare il termine “diabetes” derivandolo dal termine greco che aveva il significato di “sifone”. |
La prima metà del XIX secolo è riconosciuta come il “periodo sperimentale” nella cura del diabete e la figura di Claude Bernard (1813-1878), ritratto nel secondo francobollo dell’emissione, riveste un ruolo chiave. Nei suoi studi scoprì la funzione glicogenica del fegato, isolando la sostanza in seguito nota come glucosio, la cui struttura molecolare vediamo raffigurata nel francobollo. |
Il terzo francobollo ritrae il chirurgo di origine lituana Oskar Minkowski (1858-1931). Insieme con il collega Joseph von Mering (1849-1908) provò il ruolo chiave che il pancreas svolge nel decorso della malattia. A lui è intitolato un premio annuale assegnato a un giovane ricercatore distintosi negli studi sulla malattia. |
Il quarto francobollo della serie ritrae Frederick Grant Banting (1891-1941) scopritore dell’insulina. Nel 1923 gli fu assegnato insieme a John James Rickard Macleod (1876-1935) il premio Nobel per la medicina; tale riconoscimento fu dallo stesso Banting contestato con la successiva decisione di dividere la sua parte di premio con colui che gli era stato a fianco nelle ricerche, Charles Herbert Best (1899-1978). |
Anche le Poste Francesi nel 2011 ricordano i 90 anni dalla scoperta dell’insulina con una emissione. |
Per approfondimenti:
L.J. Sanders — The philatelic history of diabetes. In search of a cure — American Diabetes Association, 2001