Gli utensili da cucina non nascono da soli, bensì in gruppo. Ne compare uno, e poi ne servono altri per utilizzare il primo. l’invenzione del microonde condusse alla nascita delle apposite pirofile e pellicole trasparenti. I freezer generarono un improvviso bisogno di vaschette per il ghiaccio. Le padelle antiaderenti necessitano di spatole antigraffio. La vecchia gastronomia imperniata sul focolare aperto era accompagnata da una serie di attrezzi: alari e attizzatoi per impedire ai ciocchi di rotolare via; graticole per tostare il pane; acceleratori, ossia grossi cappucci di metallo collocati davanti al fuoco per velocizzare la cottura; girarrosto di vario tipo; mestoli di ferro dal manico lunghissimo e schiumarole. Con la scomparsa del focolare aperto svanirono anche tutti questi attrezzi.
Bee Wilson è una storica e critica gastronomica, nonché una cuoca sopraffina. In questo libro ci racconta le rivoluzioni tecnologiche che hanno interessato le nostre cucine nell’arco dei millenni, offrendoci la possibilità di riflettere su come piccole rivoluzioni della tavola possano aver radicalmente cambiato la nostra vita e su quanto poco sappiamo dei piccoli utensili che usiamo ogni giorno. Come disse il fisico Nicholas Kurti: «È triste constatare che mentre la nostra civiltà è in grado di misurare la temperatura dell’atmosfera di Venere, non sa cosa accada dentro un soufflé».
Per approfondimenti:
B. Wilson — In punta di forchetta— Rizzoli, 2013