Pubblichiamo oggi il contributo della dottoressa Daniela Vitiello, Biologa Nutrizionista

Vincenzo Boni – Nuotatore Paralimpico
Vi racconto la storia di Vincenzo Boni, un giovane ragazzo di Fuorigrotta (Napoli), classe 1988, che all’età di sei anni ha scoperto di avere la Charcot Marie Tooth, una rara forma di neuropatia che colpisce i muscoli degli arti inferiori e superiori.
Era un bambino che sognava di correre come tutti ma non poteva… Nuotava, sì, ma solo per scopi terapeutici. Finché un giorno, da adolescente, non ha deciso di farlo da agonista. Da allora in poi, Vincenzo ha spiccato il volo ottenendo risultati incredibili nelle più prestigiose competizioni (dai Campionati Italiani Assoluti Paralimpici del 2014 fino ai Mondali di Glasgow del 2015 da cui porta a Napoli un argento e due bronzi.)
Tutto ciò grazie anche al prezioso aiuto del suo allenatore, della sua posturologa e grazie a un percorso nutrizionale che abbiamo intrapreso assieme.
L’elaborazione del piano alimentare avviene dopo un approfondito studio della sua rara patologia, facendo attenzione ai suoi gusti, ai suoi allenamenti e alle gare.
Vincenzo ha seguito un regime più sano rispetto a quello cui era abituato e in linea con la Dieta Mediterranea. I suoi pasti sono 5: i classici 3 principali e 2 spuntini. La colazione è ricca di cereali e frutta secca per il giusto sostentamento all’attività sportiva; lo spuntino è consumato dopo l’allenamento ed è facilmente assimilabile. Il pranzo è costituito da un primo piatto variabile (a volte pasta o riso con legumi o verdure), un secondo, un contorno e frutta. La merenda del pomeriggio spesso viene spostata da Vincenzo nel dopocena, per soddisfare la voglia di qualcosa di dolce. La cena consiste in un secondo, un contorno, pane e frutta. Da buon napoletano, ogni tanto la pizza è concessa!
L’idratazione è molto importante: beve poco durante il pasto e di più prima di allenarsi.
Man mano che gli allenamenti incrementavano di intensità, aumentava anche la quota energetica della sua alimentazione.
La scelta di questo regime alimentare è dovuta principalmente alla sua condizione fisica e poi al tipo e all’intensità del suo allenamento quotidiano; non è orientato alla perdita di peso, perché il nostro nuotatore non lo necessita, ma a una maggiore resistenza nella prestazione sportiva.
Una grande soddisfazione, molta passione e soprattutto un’enorme forza di volontà hanno fatto sì che quel limite fisico fosse oltrepassato. Questo è il vero sport, questa è la vera competizione!
Al di là della scienza, è stata per me una grande ed emozionante crescita, non solo professionale, ma ricca di valori umani che a volte dimentichiamo.
Per approfondimenti:
- Charcot-Marie-Tooth Hereditary Neuropathy Overview
- Shy ME — Charcot-Marie-Tooth disease: an update — Curr Opin Neurol. 2004 Oct;17(5):579-85
- Associazione Italiana Charcot-Marie-Tooth
- Federazione Italiana Nuoto Paralimpico