Damocle e Dimitris abitano nello stesso palazzo. Le porte dei loro appartamenti si affacciano sul medesimo pianerottolo. I balconi delle loro cucine sono divisi da un semplice vetro smerigliato. Troppo poco, per fermare gli effluvi dei piatti prelibati che nascono sui loro fornelli. Un incontro in ascensore e la confessione della comune passione per la gastronomia fa nascere tra i due vicini un’amicizia adombrata dal cupo sospetto di una rivalità amorosa. Dimitris e Damocle si studiano in cagnesco, si eludono, si imbrogliano, stringono patti che nessuno rispetterà, si giocano tiri mancini, si combattono a suon di ricette della più saporita cucina greca (tutte minuziosamente spiegate) per conquistare l’esclusiva del cuore della bella Nanà. Insalata di ricci di mare, involtini di foglie di vite, polpo al vino bianco, verdure ripiene, mussaka… quale piatto sarà in grado di far perdere la testa alla loro amante? Un racconto spiritoso e sensuale scandito da diciassette golosi menù in una guerra fino all’ultimo, amaro boccone.
Un libro appassionato, ironico, travolgente come i protagonisti del racconto che, tra peripezie culinarie e seduttive, cercano con ogni mezzo di avere la meglio nella più grande guerra tra gli uomini, quella amorosa. Piacevole misto tra narrazione e ricettario, ogni capitolo termina con invitanti ricette tipiche della cucina greca, descritte in modo dettagliato, tanto che gli ingredienti si possono visualizzare nell’immaginazione e a tratti sembra che se ne possano apprezzare anche gli odori e i sapori.
Se dal suo balcone arrivano al mio raffiche intense di profumo di prezzemolo e questo aroma travolge la diga olfattiva dei gelsomini, delle gardenie e di tutti gli altri fiori che ornano i balconi, significa che la quantità è ragguardevole, e dunque è destinato a finire in insalata, e che quindi deve essere sminuzzato con cura al di sopra dell’insalatiera nella quale va a cadere danzando. Un po’ d’aglio, non più di due spicchi, tritato o pestato, e mescolato con il prezzemolo, un pizzico di sale, olio e limone, completano il tutto.
Il risultato finale è un elogio alla terra greca, sia in termini antropologici sia gastronomici. Il consiglio è di leggerlo a stomaco pieno!
Per approfondimenti:
A. Stáïkos — Le relazioni culinarie — Ponte alle Grazie, 2001