Pubblichiamo oggi il contributo del dottor Andrea Deledda, Biologo Nutrizionista, su flora intestinale e obesità.
Vi sono sempre più prove che suggeriscono che i microrganismi intestinali e i loro prodotti metabolici possono influenzare gli ormoni intestinali, lo stato infiammatorio e la motilità intestinale. Inoltre la variazione della composizione microbica intestinale può influenzare spesa energetica, sazietà e assunzione di cibo, e ha il potenziale per influenzare aumento e perdita di peso. Esiste la possibilità di interazioni tra batteri intestinali o loro particolari prodotti con il sistema immunitario e la mucosa intestinale1.
La flora ha anche importanti funzioni metaboliche, riducendo tossine alimentari e sostanze cancerogene, sintetizzando micronutrienti, fermentando sostanze alimentari indigeribili, favorendo l’assorbimento di alcuni elettroliti e minerali traccia, e incidono sulla crescita e il differenziamento degli enterociti e colonociti attraverso la produzione di acidi grassi a catena corta1.
In condizioni normali, la flora intestinale è prevalentemente aerobica nel tratto superiore e in maggioranza anaerobica nel tratto inferiore. Gli studi dimostrano che questa differenza è importante per il mantenimento della corrette funzioni gastrointestinali, digestiva e assorbitiva, e del sistema immunitario2.
Recenti osservazioni hanno evidenziato la particolare composizione della flora intestinale degli obesi rispetto alle persone normopeso. Generalmente nei pazienti obesi si evidenzia una concentrazione più alta di S. aureus e Gram-negativi2.
È stato ipotizzato che la flora intestinale di una persona abbia una efficienza metabolica specifica e che determinate caratteristiche di composizione del microbioma possano predisporre all’obesità, influenzando probabilmente la quantità di energia ricavata dalla dieta2.
Negli esperimenti di Backhed et al3 i topi il cui intestino sterile è stato contaminato con una convenzionale flora, l’aumento del grasso corporeo è stato accompagnato da insulino-resistenza, ipertrofia degli adipociti e aumento dei livelli circolanti di leptina e glucosio.
Per chiarire eventuali meccanismi responsabili, questi ricercatori hanno dimostrato che il microbioma ha promosso l’assorbimento dei monosaccaridi dall’intestino e indotto la lipogenesi epatica nell’ospite.
Cani et al4 hanno postulato un altro meccanismo che collega il microbioma intestinale allo sviluppo dell’obesità. Hanno ipotizzato che i batteri Gram-negativi che risiedono nella flora intestinale agiscano come fattore scatenante l’infiammazione collegandolo alla sindrome metabolica indotta da una dieta ricca in grassi.
La composizione della flora può variare con la dieta e soprattutto con la quantità di fibra, che è tipicamente scarsa nell’alimentazione occidentale, e così migliorare la condizione delle persone sovrappeso?
È stata verificata5 una correlazione significativa e positiva tra oligofruttosio, crescita di Bifidobacterium e una migliore tolleranza al glucosio, secrezione di insulina indotta da glucosio, e normalizzazione del tono infiammatorio.
L’aggiunta di oligofruttosio alla dieta inoltre riduce l’apporto energetico e protegge contro l’aumento di peso e lo sviluppo di massa grassa; gli effetti sembrano essere mediati dalla modulazione dei peptidi intestinali coinvolti nella regolazione dell’appetito e del peso6.
Sarebbe quindi opportuno indagare sull’utilizzo della supplementazione con prebiotici per modificare la flora intestinale nelle persone sovrappeso.
Anche probiotici e antibiotici potrebbero offrire interessanti prospettive2.
Dottor Andrea Deledda — Biologo Nutrizionista presso il Centro Obesità, AOU Cagliari
Sito web: Studio Dott. Andrea Deledda
Blog: nutrizione996
Fonti:
- Flint HJ — Obesity and the gut microbiota — J Clin Gastroenterol. 2011 Nov;45 Suppl:S128-32
- DiBaise JK, et al — Gut microbiota and its possible relationship with obesity — Mayo Clin Proc. 2008 Apr;83(4):460-9
- Bäckhed F, et al — The gut microbiota as an environmental factor that regulates fat storage — Proc Natl Acad Sci U S A. 2004 Nov 2;101(44):15718-23
- Cani PD, et al — Metabolic endotoxemia initiates obesity and insulin resistance — Diabetes. 2007 Jul;56(7):1761-72
Articolo disponibile integralmente qui - Cani PD, et al — Selective increases of bifidobacteria in gut microflora improve high-fat-diet-induced diabetes in mice through a mechanism associated with endotoxaemia — Diabetologia. 2007 Nov;50(11):2374-83
- Delzenne NM, et al — Impact of inulin and oligofructose on gastrointestinal peptides — Br J Nutr. 2005 Apr;93 Suppl 1:S157-61