Pubblichiamo oggi il contributo della dottoressa Manuela Fè, Biologa Nutrizionista, sull’influenza dei grassi sul nostro DNA
Gli acidi grassi della nostra alimentazione entrano nel nostro sangue trasportati dai chilomicroni; questi, insieme a quelli sintetizzati ex novo dal fegato, entrano poi a far parte delle lipoproteine VLDL, mentre gli acidi grassi mobilizzati dai tessuti di deposito circolano nel sangue legati all’albumina, una proteina di trasporto. Una volta entrati nelle cellule, a seconda della loro natura possono subire diversi destini: essere usati come fonte di energia oppure dare origine a molecole più complesse. Alcuni tipi di grassi possono anche influenzare l’espressione genica.
Quando parliamo di tipi diversi di acidi grassi non possiamo non prendere in considerazione gli acidi grassi essenziali, ossia lipidi di origine vegetale che non possono essere sintetizzati dall’uomo, ma solo introdotti con la dieta; in particolare acido linoleico (omega 6) e acido alfa linolenico (omega 3), a cui competono molteplici ruoli nel mantenimento delle normali funzioni metaboliche dell’organismo.
Questi acidi grassi — precursori tra le altre cose di molecole capaci di modulare l’infiammazione come le prostaglandine, i leucotrieni e i trombossani — interagiscono con alcune molecole chiamate recettori citoplasmatici all’interno delle cellule. Il legame con questi recettori permette al complesso formato di entrare nel nucleo e interagire direttamente con il DNA, promuovendo o inibendo (a seconda del punto di legame col DNA e del tipo di recettore coinvolto) la produzione di proteine coinvolte nella risposta infiammatoria.
Forse quindi non è un caso che, anche quando parliamo di influenza dei grassi della dieta sui nostri geni, gli acidi grassi essenziali della serie omega 3 e omega 6 abbiano un ruolo di spicco. Queste interazioni tra nutrienti e geni possono influenzare il metabolismo dei grassi, la sintesi di colesterolo e acidi biliari, il metabolismo dei carboidrati e del ferro, solo per citarne alcuni.
In altre parole non solo siamo quello che mangiamo perché i nutrienti entrano a far parte della nostre strutture chimiche, ma veniamo anche “trasformati” dagli alimenti che scegliamo.
Vorrei però precisare che c’è differenza tra gli acidi grassi essenziali presenti in natura e quelli modificati industrialmente. Lo stato naturale di queste molecole prevede che esse abbiano un configurazione chimica dei doppi legami chiamata cis (la molecola di grasso appare piegata in più punti). Purtroppo durante molti processi di raffinazione industriale, si formano acidi grassi in configurazione trans (la molecola diventa rettilinea), non desiderabili in quanto il loro consumo aumenta significativamente il rischio di patologie cardiovascolari.
Quindi molti grassi vegetali trattati industrialmente, a eccezione degli oli vergini, contengono una percentuale di grassi trans, che è minore o maggiore a seconda dell’intensità del trattamento.
Non dimentichiamoci quindi di prestare molta attenzione alla scelta degli acidi grassi nella nostra dieta, per la profonda influenza che queste sostanze hanno sul nostro organismo, operando una scelta consapevole sia sui grassi visibili sia su quelli invisibili.
Fonti:
- Sampath H, Ntambi JM — Polyunsaturated fatty acid regulation of gene expression — Nutr Rev. 2004 Sep;62(9):333-9
- P. Cabras, M. Martelli — Chimica degli alimenti — Piccin, 2004