Veleno, veleno. Ovunque e sempre, solo veleno: prodotto, propagandato, diffuso. Introdotto in ogni dove, presente nell’aria, nell’acqua, nel terreno, nei cibi, sulle strade, nei posti di lavoro, negli uffici, nelle officine, nei negozi, nei giardini, nelle abitazioni e nelle cucine: veleno, veleno, veleno! La salvaguardia del profitto commerciale e dell’aspetto esteriore della merce è tenuta dall’uomo in ben maggiore considerazione che non il rispetto per la salute e la vita dell’intera umanità. Facilmente influenzabile, frastornato e apatico, il cittadino del moderno stato di massa non ha alcuna titubanza ad accettare quanto è avverso alla vita e che egli trova a portata di mano, ed è fiero di potersene servire in omaggio al progresso e alla civiltà.
A un libro così provocatorio, in cui il narratore è il diavolo in persona, non resta che rispondere con una provocazione: ma che vantaggio abbiamo a essere cittadini di un moderno stato di massa? E a essere frastornati e apatici? Abbiamo l’obbligo morale di riconoscere un’informazione bugiarda. Ed è una realtà semplice ed evidente il fatto che possiamo essere consumatori consapevoli, capaci di fare in modo che il progresso migliori davvero la qualità della nostra vita.
Per approfondimenti:
G. Schwab — La cucina del diavolo. Sai cosa mangi? — Macro Edizioni, 1995