
Francobollo dedicato alla Dieta Mediterranea, dalla collezione privata dell’Ingegner Sergio De Benedictis
Nel 2010 la dieta mediterranea è stata riconosciuta dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’Umanità. Ciò viene ricordato, dopo un anno, con un annullo filatelico emesso a Novoli (LE) in occasione della festa di S. Antonio Abate e la Focara, anch’esse candidate a tale riconoscimento.
Ancel Keys ne aveva creato il mito e coniato il termine: le sue osservazioni erano state attratte dallo stile di vita e dall’alimentazione adottata da popolazioni di paesi rurali (Corfù e Creta in Grecia, Nicotera in Calabria, Montegiorgio nelle Marche e una comunità della Dalmazia) che godevano di un’ottima salute e di un basso tasso di malattie cardiovascolari e di tumori.
Oggi è dimostrato che l’azione protettiva sulla salute svolta dalla dieta mediterranea va attribuita al consumo di olio extravergine di oliva e al suo elevato contenuto di acido oleico e di acidi grassi polinsaturi essenziali. Contribuiscono a tale apporto anche il consumo di frutta secca (mandorle e noci) e di pesce.
I grassi saturi di origine animale — derivanti dalla carne, dalle uova, dal latte con i suoi derivati — sono invece presenti in quantità ridotte.
Il benessere delle popolazioni mediterranee è merito anche della presenza di alimenti freschi vegetali (frutta e ortaggi), di legumi e cereali e di moderate assunzioni di vino consumato ai pasti.
Il popoli dell’area del Mediterraneo nel corso dei secoli hanno tramandato, salvaguardandolo, uno stile alimentare rispettoso delle tradizioni e delle culture locali, rispettando anche il territorio e la biodiversità.
Non solo quindi gli alimenti, ma anche le colture che li producono, le tecniche di conservazione, di preparazione e le modalità di consumo sono raccolte nelle conoscenze trasmesse dalla cultura della dieta mediterranea.
Alcuni passi dal libro Curare con il cibo:
È la dieta funzionale per eccellenza perché ritroviamo tutta quella varietà di nutrienti, micronutrienti e non nutrienti fondamentali per il benessere dell’organismo e risulta un ottimo mezzo preventivo contro le patologie cronico-degenerative.
La dieta mediterranea di riferimento è costituita da otto punti cardine:
- elevato consumo di legumi;
- elevato consumo di vegetali;
- elevato consumo di frutta;
- elevato consumo di cereali;
- elevato consumo di olio extravergine di oliva;
- consumo misurato di formaggi, latte e derivati;
- basso consumo di carne e prodotti derivati;
- consumo limitato di vino.
Dall’analisi di questi punti si può concludere che le proteine introdotte con la dieta mediterranea sono prevalentemente di origine vegetale (legumi disponibili in grande varietà) in armonia con proteine derivanti da moderati consumi di latte, pesce e carne.
I legumi forniscono, inoltre, buone quantità di ferro, calcio e vitamine.
I cereali costituiscono un’ottima fonte di energia e apportano carboidrati complessi come amido e fibra.
L’olio extravergine di oliva e il pesce azzurro sono fonte di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi (omega 3 – omega 6 e acido oleico) utili nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e di altre patologie.
Le vitamine presenti nella verdura, nella frutta e nelle spezie offrono una scorta di antiossidanti.
Per approfondimenti:
N.C. Battistini, P. Pedrazzi, M. Prampolini — Curare con il cibo — Carocci, 2012
Salve, vorrei chiedervi cosa ne pensate di questo articolo:
http://www.albanesi.it/Alimentazione/dietamediterranea.htm
L’articolo contiene diverse imprecisioni. La prima è che Ancel Keys non aveva una laurea in medicina, ma era un biologo. La seconda è che gli studi sulla dieta mediterranea non si sono fermati di certo ad Ancel Keys. Le conferme della scienza sui benefici della dieta mediterranea sono innumerevoli, come dimostra questa importante meta-analisi . Infine le mistificazioni della dieta mediterranea affondano le radici nell’ignoranza. Se solo si sfogliasse il libro-ricettario di Ancel Keys e della moglie Margareth “Mangiare bene e stare bene con la dieta mediterranea”, sarebbe immediatamente chiaro anche a un non addetto ai lavori che: pane, pasta e pizza hanno un ruolo assolutamente marginale