Cucinare e alimentare l’Altro è l’atto supremo di accudimento, e non comincia davanti ai fornelli ma molto prima, nella mente di chi decide di concepire un piatto e di realizzarlo. L’idea, il progetto si attua a partire dalla scelta degli ingredienti sino alla sua materializzazione attraverso fasi ben precise.
Questo piccolo libro dovrebbe essere nella biblioteca di chiunque si occupi — in un modo o nell’altro — di cibo. Il titolo stesso del volume racchiude gli intenti dell’autrice, Roberta Schira, scrittrice e critica gastronomica. Innanzitutto conferisce all’arte del cucinare la dignità di una vera terapia: «cucinare con e per l’Altro cura l’anima, il cuore e la mente».
Parimenti, il sottotitolo rimanda al valore che ciascuno di noi dà, di volta in volta, al cibo: sollievo, veicolo di relazioni familiari, ricordo, identità, mezzo di seduzione, evasione, educazione, significato sociale. Ogni capitolo è corredato da alcune ricette, ma la vera forza del volumetto è di introdurci in un viaggio attorno al mondo del cibo, che in qualche modo innesca profonde riflessioni su ciò che la cucina e la tavola rappresentano per ciascuno di noi.
Francesca Menanno (vincitrice del Premio Ancel Keys)
Per approfondimenti:
R. Schira — Cucinoterapia — Salani, 2008