Il mondo moderno è estremamente affascinato dai vari tipi di diete e dagli effetti che queste possono avere sulla nostra salute: di conseguenza non si contano le pubblicazioni che contengono consigli su cosa dovremmo o non dovremmo mangiare. Questa preoccupazione l’avevano anche gli uomini di duemila anni fa, o perlomeno coloro che possedevano tempo e denaro sufficienti a consultare i dottori. All’origine dei principali passi in avanti dell’antica scienza medica c’è Galeno (129-210 d.C.), che per un certo periodo fu il medico personale dell’imperatore Marco Aurelio. Fu anche uno scrittore prolifico, e tra le opere giunte sino a noi vi è inclusa quella che lui riteneva essere la guida definitiva a una dieta salutare, basata sulla teoria dei quattro umori.
Un’epoca in cui medicina e filosofia erano ancora strettamente legate, e per dieta non si intendeva la sola alimentazione, ma tutta una serie di regole che comprendevano esercizi ginnici, bagni, lavoro, sonno, attività sessuale, purgazione a scopo sia curativo sia preventivo.
La salute era equilibrio degli elementi (umori) che compongono il corpo umano e delle loro caratteristiche fisiche — bile gialla (secco caldo), bile nera (secco freddo), sangue (umido caldo), flegma (umido freddo) — e si tentava di mantenerla o ristabilirla attraverso il cibo, costituito dagli stessi elementi.
Eppure questi primi tentativi di stabilire delle regole nella dietetica contenevano in sé già elementi moderni: personalizzazione delle diete, moderazione, profonda conoscenza degli alimenti.
Per approfondimenti:
M. Grant — La dieta di Galeno – Edizioni Mediterranee, 2005