Chi non si è mai sentito consigliare come utilizzarla per curarsi? La cipolla è uno degli alimenti più usati dalla tradizione popolare per curare tosse, febbre, mal di testa, vermi, diarrea, ipertensione. Per la presenza del fosforo si considera favorevole nei lavori intellettuali. Può essere utile persino in caso di perdita di appetito e come digestivo. L’effetto più comune, quasi banale da riferire, è quello diuretico, con effetti positivi per la prevenzione dei disturbi prostatici. Altri studi hanno evidenziato l’attività antispastica e di prevenzione dell’iper-reattività bronchiale, perciò ne viene consigliato il consumo ai soggetti asmatici.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) la comprende tra le piante medicinali, riportandone numerose attività già nel 1999, ma negli anni successivi sono stati fatti numerosi approfondimenti scientifici e si sono messe a fuoco le sue proprietà e i meccanismi d’azione. Le sperimentazioni hanno confermato l’effetto protettivo contro le malattie infettive batteriche, virali e sulle micosi. L’estratto di cipolla ha un potere antibatterico su Escherichia coli, sugli Streptococchi, sui Lattobacilli del cavo orale, sulla Salmonella e sugli Stafilococchi. L’olio essenziale è attivo sull’Apergillus niger (la muffa scura), sulla Candida albicans e su altre muffe e lieviti. Inoltre alcuni principi attivi (flavonoidi) presenti nella cipolla hanno dimostrato, in laboratorio, di diminuire la capacità infettiva di vari virus e retrovirus.
Molti studi sono stati fatti per valutare gli effetti sulle malattie cardiovascolari. L’estratto di cipolla si è dimostrato capace di inibire l’aggregazione piastrinica sia in vivo sia in vitro. L’utilizzo di preparati commerciali sembra però avere attività inferiore a quella del prodotto fresco perché le sostanze attive sono tra quelle che determinano la componente meno gradita dell’aroma e che quindi sono spesso eliminate dagli estratti in vendita. Tale proprietà viene però distrutta da una cottura a vapore di soli dieci minuti; anzi, in questo caso viene addirittura potenziata l’attività opposta, perciò si consiglia di utilizzare cipolle crude, cotte velocemente (meno di tre minuti) o bollite (fino a sei minuti). Un altro vantaggio che alcuni tipi di cipolle hanno è di non interferire con la vitamina K perciò, a differenza di porri o di cipolline fresche verdi, possono essere consumate anche da chi è in terapia con cumarine. La cipolla è indicata anche per i soggetti con ipertensione e, a tal proposito, è stata molto studiata sia in vitro sia negli animali, per capire il meccanismo con cui agisce per ridurre la pressione sanguigna e per la prevenzione della malattia aterosclerotica. Nota è anche la capacità di diminuire i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, facilitandone la trasformazione in acidi biliari e quindi prevenendo il rischio di ipercolestrolemia.
Per merito di tutte queste proprietà la cipolla viene considerata utile per prevenire le alterazioni vascolari e soprattutto prevenire una serie di disturbi circolatori che compaiono nell’età avanzata per effetto dell’accumulo di questi disturbi.
Effetti benefici sono stati studiati anche nella prevenzione e nella cura del diabete. Si è visto che l’estratto diminuisce i livelli di glicemia del soggetto diabetico, sia perché può aumentare la secrezione di insulina, sia perché ne rallenta la degradazione, e infine perché migliora l’accumulo del glicogeno nel fegato. Perciò il consumo regolare all’interno della dieta può aiutare, sempre dopo il parere del medico, a diminuire il dosaggio dei farmaci specifici nei casi iniziali di diabete alimentare e aiutare chi soffre di insulino-resistenza.
Numerosi studi hanno affrontato il problema della correlazione tra l’aumento del consumo di cipolla e la prevenzione tumorale, dimostrando una minore comparsa di tumore ovarico, al colon e alla laringe; altre fonti parlano di un effetto protettivo nei confronti del tumore alla prostata, sia su popolazioni che ne consumano in quantità, sia in studi di laboratorio. Con i primi si è ipotizzato anche che l’abbinamento, frequente in cucina, con olio d’oliva e pomodoro, possa aumentarne l’efficacia. Mentre i secondi hanno permesso di individuare sostanze (organosolfuri, allicina) che possono inibire la trasformazione delle cellule normali in tumorali.
Ancora l’estratto di cipolla sembra agire su un enzima che favorisce l’accumulo di grasso all’interno delle cellule adipose: questo processo, oltre a ridurre il rischio di obesità, incrementerebbe la mortalità di cellule tumorali provenienti da forme che trovano nell’obesità una condizione favorevole di crescita.
Il suo consumo non sembra avere controindicazioni, se non per chi soffre di reflusso gastroesofageo, sindrome dell’intestino irritabile e per pochi allergici. Anche se non è tra gli alimenti più facilmente tollerati, nessuno sembra preoccuparsi dei suoi effetti gastrointestinali, anzi risulta addirittura protettiva per il tumore allo stomaco.
Gli studi in corso sono numerosi e stanno sempre più dimostrando la sua importanza: la principessa diventerà presto una regina!
Fonti:
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