Ora ce lo dicono anche le statistiche. Bastava però guardarsi intorno, magari nella spazzatura della propria casa, per rendersi conto di quanto materiale, e soprattutto di quanto cibo, venga sprecato quotidianamente.
L’attenzione per l’ambiente e l’attuale situazione di crisi economica globale hanno favorito la nascita (ed era ora!) di tutta una serie di iniziative istituzionali volte a far prendere coscienza di questi sprechi e a stimolare comportamenti più virtuosi da parte dei cittadini. È proprio in quest’ottica che si è svolta, dal 17 al 25 novembre scorsi, la “Settimana europea per la riduzione dei rifiuti”. In tale occasione la Commissione Europea ha pubblicato un utile vademecum che riguarda gli sprechi alimentari.
Spesa intelligente
Scrivere la lista della spesa, controllando prima cosa è rimasto nel frigorifero e nella dispensa. Così si evita di acquistare lo stesso articolo e si pensa già ai possibili menu della settimana. Una volta nel negozio, seguire l’elenco e arrivare solo alla fine agli articoli di banco frigo e freezer, facendo sempre attenzione alle scadenze indicate sulle etichette.Ospiti in vista
Niente piatti che non possono essere riscaldati e consumati il giorno dopo. Meglio poi cercare di non strafare, considerando il numero degli invitati.Dispensa
Fare attenzione alle istruzioni delle etichette dei prodotti, ad esempio se si parla di conservare a temperatura ambiente o in luogo fresco. Meglio raggruppare lo stesso tipo di scorte tutte insieme, per evitare doppioni.Frigorifero
Per conservare meglio i cibi, usare i contenitori e disporli considerando quali sono le zone più fredde. Pulire il frigorifero due volte al mese, per evitare la circolazione dei batteri. Consumare frutta e verdura prima che vada a male. In caso avvenga, evitare di contaminare i prodotti freschi.Ai fornelli
Usare confezioni di cibo già aperte o in prossimità della scadenza. Seguire le ricette adattando le dosi al numero di commensali e ricordarsi di usare gli avanzi, per creare ad esempio insalate o sformati.
Se consideriamo soltanto gli sprechi di cibo, le statistiche sono impietose. Nella UE vengono gettate 89 milioni di tonnellate di cibo all’anno (vale a dire 179 kg pro-capite), una quantità pari al 50% di tutto il cibo commestibile. Ciò avviene nelle case così come nei supermercati, nei ristoranti e lungo l’intera filiera alimentare. Più precisamente, gli sprechi sono dovuti per il 42% alle famiglie, per il 39% ai produttori, per il 5% ai rivenditori e per il 14% agli operatori della ristorazione. La cosa tragica è che, contemporaneamente, 79 milioni di cittadini UE vivono al di sotto della soglia di povertà e 16 milioni di persone dipendono dagli aiuti alimentari.
I parlamentari europei hanno già chiesto, nel gennaio scorso, una strategia coordinata che unisca misure a livello europeo e nazionale per migliorare l’efficienza del sistema e contrastare lo spreco di cibo. Hanno inoltre esortato le istituzioni a promuovere nuove campagne di sensibilizzazione, per informare il pubblico su come evitare lo spreco alimentare e come utilizzare il cibo in modo sostenibile. A tale scopo il 2014 potrebbe essere proclamato “Anno europeo contro gli sprechi alimentari”.
Tra i fattori sicuramente migliorabili, al fine di ridurre gli sprechi, ci sono l’imballaggio e l’etichettatura dei prodotti alimentari. Per consentire ai consumatori di acquistare solo la quantità di cui hanno bisogno, gli imballaggi per alimenti dovrebbero prevedere confezioni di varie misure e progettate per conservare il più a lungo possibile. Al fine di evitare la vendita di cibi in prossimità della data di scadenza, aumentando potenzialmente lo spreco, la Commissione Europea ritiene inoltre che debba essere introdotta l’etichettatura con una doppia scadenza, che indichi sia fino a quando il cibo può essere venduto (data di scadenza commerciale) sia fino a quando può essere consumato (data di scadenza per il consumo). Inoltre, per i deputati europei, i cibi vicino alle date di scadenza e i prodotti alimentari danneggiati dovrebbero essere venduti a prezzi scontati, per renderli più accessibili alle persone bisognose.
Proprio riguardo l’etichettatura degli alimenti, già la Grecia si è mossa recentemente legalizzando la vendita oltre il “termine minimo” di prodotti come pasta, biscotti, caffè, cibi in scatola, eccetera. Tra i Paesi extra UE, va segnalato il caso del Regno Unito ove i sudditi di Sua Maestà gettano ogni anno 5 milioni di tonnellate di cibi la cui data di vendita è scaduta ma che in realtà sono ancora perfettamente commestibili. Il governo britannico ha pertanto deciso di abolire l’avvertenza “sell by” (vendere entro) che appare attualmente sulle confezioni di tutti i tipi di prodotti alimentari.
Qualcosa dunque si muove, e un ulteriore contributo viene ancora dalla Commissione Europea che ha pubblicato un interessante decalogo.
Consigli per non sprecare i prodotti alimentari nella vita quotidiana
- Pianifica la spesa: pensa a un menu da preparare per la settimana. Controlla gli alimenti che hai nel frigorifero e nelle dispense e scrivi una lista della spesa che includa solo gli ingredienti che ti mancano. Ricordati di portare la lista con te e cerca di rispettarla quando sei al supermercato. Non lasciarti tentare dalle offerte e non andare a fare la spesa quando hai fame perché rischi di comprare più del necessario. Compra frutta e verdura venduta sciolta e non già imballata in modo da comprare solamente la quantità che ti serve.
- Controlla le scadenze: se non hai intenzione di consumare un alimento con una data di scadenza vicina, cercane un altro che abbia una data di scadenza più lontana oppure compralo il giorno in cui sai di poterlo consumare. Fai attenzione al significato delle etichette riguardanti le scadenze: “da consumarsi entro” significa che l’alimento è idoneo al consumo solo fino al giorno indicato (come per carne e pesce), mentre “da consumarsi preferibilmente entro” indica la data fino alla quale il prodotto conserva le sue qualità specifiche. In questo caso, gli alimenti risultano idonei al consumo anche successivamente al giorno indicato.
- Pensa al portafoglio: sprecare cibo significa sprecare denaro.
- Verifica la “salute” del tuo frigo: controlla le guarnizioni e la temperatura del frigorifero. Gli alimenti devono essere conservati a una temperatura tra 1 e 5 gradi per mantenerli freschi il più a lungo possibile.
- Conserva gli alimenti secondo le indicazioni fornite sugli imballaggi.
- Fai girare gli alimenti: quando fai la spesa, porta in avanti gli alimenti più vecchi nella dispensa e nel frigorifero. Sistema i nuovi alimenti verso il fondo in modo da evitare di trovare prodotti ammuffiti negli scomparti.
- Servi piccole porzioni perché, dopo aver finito, si può sempre fare il bis.
- Consuma gli avanzi: invece di buttare gli avanzi, conservali per il pranzo o la cena del giorno successivo oppure congelali per un’altra occasione. La frutta in scadenza può essere utilizzata per fare frullati o torte, mentre con le verdure si possono preparare zuppe.
- Congela: se consumi poco pane, quando arrivi a casa congela il resto e al bisogno scongelane solo qualche fetta. Allo stesso modo, congela i cibi cotti per averli già pronti quando sei troppo stanco per cucinare.
- Trasforma gli avanzi in concime: produrre alcuni scarti alimentari è inevitabile, quindi perché non usare un contenitore per rifiuti organici per frutta e verdura? In pochi mesi, ti ritroverai con un ottimo concime per le tue piante. Per i resti di cibi cotti, il tritarifiuti può essere la soluzione adatta. Basta inserire gli avanzi, aggiungervi uno strato di speciali microbi e lasciare fermentare. Il prodotto risultante può essere utilizzato come concime per le piante di casa e per il giardino.
Per approfondimenti:
- European Commission — Preparatory study on food waste across EU 27 — 2010
- Parlamento Europeo — Risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2012 su come evitare lo spreco di alimenti: strategie per migliorare l’efficienza della catena alimentare nell’UE
- EUFIC — Come minimizzare lo spreco alimentare